Morte Andreea Rabciuc, il ricordo a Jesi: “Ragazza gioiosa”. Il giallo della scritta nel casolare
"È arrivata questa mattina la notizia che è di Andreea Rabciuc il corpo rinvenuto nel casolare lungo la Montecarottese. Le indagini proseguono su questa vicenda che ha scosso la nostra comunità".
Comincia così il post di Lorenzo Fiordelmondo, sindaco di Jesi, che ieri via Facebook ha confermato dopo l'arrivo dei risultati del test di Dna la morte di Andreea Rabciuc la 26enne scomparsa il 12 marzo 2022 e i cui resti sono stati rinvenuti solo qualche settimana fa in un casolare di Castelplanio, a neanche un chilometro di distanza dal luogo in cui si persero le tracce della ragazza.
Nel messaggio condiviso sui propri canali social il primo cittadino ha ricordato che "Andreea ha lavorato per diversi anni in un locale della città che mi capita di frequentare (Oscar wilde pub) e che la ricorda come una ragazza gioiosa e autentica. Mi stringo al dolore della famiglia, alla mamma Georgeta va il mio abbraccio più sincero".
Intanto, proseguono le indagini sul caso, dal momento che sono ancora molte le domande che devono trovare risposta sulla morte di Andreea: in primis, il corpo della ragazza è sempre stato lì o qualcuno lo ha spostato in tempi più recenti? Al momento l'unico indagato resta Simone Gresti, fidanzato della 26enne all'epoca della scomparsa.
La Procura attende anche gli esiti degli accertamenti irripetibili. Da quanto trapela quest'ultimi, che si terranno alla sede dei Ris di Roma, il 21 febbraio prossimo, dovrebbero essere indirizzati su due elementi in particolare: tra gli altri misteri ancora da chiarire, ci sono il ritrovamento di foulard legato su una trave del soffitto e un messaggio scritto con un pennarello su una tavola di legno all'interno dello stabile: "Se lui non mi avesse preso il cellulare avrei chiamato mamma".