Morte Andrea Prospero, si indaga su carte di credito intestate a sconosciuti: una trovata nel wc di casa
Sarebbe morto lo stesso giorno della scomparsa Andrea Prospero, il 19enne di Lanciano iscritto al primo anno di Informatica all'Università di Perugia del quale si erano perse le tracce venerdì 24 gennaio. La sorella Anna aveva denunciato la scomparsa dopo che il 19enne non si era presentato all'appuntamento previsto per pranzo. Quel venerdì Prospero sarebbe uscito dallo studentato di via Bontempi in cui viveva per dirigersi in un appartamento affittato a inizio mese. Qui avrebbe ingerito diversi psicofarmaci.
Adesso si lavora per capire cosa sia accaduto nelle ore prima del decesso. L'ipotesi più accreditata per ora è quella di un "affare" più grande del 19enne che, schiacciato forse dalle minacce, avrebbe deciso di togliersi la vita. Si tratta di ipotesi investigative che dovranno trovare eventuale conferma nelle indagini ancora in corso.
Perché il giovane avesse spento il telefono il 24 gennaio scorso non è chiaro. Da capire anche perché, oltre al suo computer e allo smartphone, avesse intorno altri tre telefoni sconosciuti, diverse sim e una carta di credito intestata a un'altra persona e trovata nel water. Resta un mistero anche la seconda carta di credito trovata dalla sorella gemella Anna nel portafoglio del 19enne recante un'altra intestazione ancora.
Per provare ad avere risposte, bisognerà sottoporre a perizia i cellulari trovati accanto al cadavere. Ci vorranno circa 10 giorni per "aprire" i telefoni e trovare le risposte che la Procura sta cercando, lasciando al momento aperta ogni ipotesi.
Per accedere a tabulati, messaggi e registro chiamate sarà necessario superare le password e i blocchi di sicurezza di ogni smartphone. Secondo chi indaga, Prospero potrebbe essere finito in guai più grandi di lui nei mesi trascorsi a Perugia per studiare e si è probabilmente sentito schiacciato da responsabilità che non avrebbe dovuto avere. Potrebbe aver incontrato qualcuno di "pericoloso" online e a soli 19 anni non ha saputo come uscirne senza coinvolgere i familiari
Nel frattempo verrà sentito dagli investigatori l'uomo, residente in Umbria e incensurato, a cui risulta intestata la carta di credito trovata nel water del monolocale. Sono in corso invece gli accertamenti per verificare la titolarità dell'altra carta trovata nel portafogli del ragazzo. Il giro di cellulari, sim e carte, oltre alla necessità di un appartamento in affitto, aprono scenari preoccupanti per un ragazzo di soli 19 anni che avrebbe dovuto dedicarsi solo agli amici e agli esami universitari.
La famiglia si prepara all'ultimo saluto al ragazzo a Lanciano con il funerale previsto per domani, martedì 4 febbraio. I parenti del 19enne sono assistiti dagli avvocati Francesco Mangano e Carlo Pacelli.