Morte Andrea Prospero, il 18enne arrestato per istigazione al suicidio non risponde al Gip di Perugia

Non ha risposto alle domande del Gip di Perugia il ragazzo romano di 18 anni finito nei giorni scorsi agli arresti domiciliari con l'accusa di istigazione o aiuto al suicidio nell'ambito delle indagini sulla morte di Andrea Prospero, lo studente di Lanciano trovato cadavere in un B&B di Perugia lo scorso gennaio.
Il giovane si è dunque avvalso della facoltà di non rispondere nel corso dell'interrogatorio di garanzia che si è tenuto questa mattina nella cittadina umbra. Il 18enne, accompagnato dal difensore l'avvocato Alessandro Ricci, al termine dell'atto istruttorio, che è durato pochissimi minuti, ha lasciato il tribunale a bordo di un'auto.
Il 18enne è finito ai domiciliari lunedì scorso dopo l'inchiesta della procura guidata da Raffaele Cantone che ha chiesto e ottenuto la misura dal gip Margherita Amodeo. "Ce la puoi fare, vai, ammazzati", diceva il diciottenne nel dialogo in chat con la vittima, riportato nell'ordinanza di custodia cautelare. I due, l'arrestato e Prospero, erano in contatto in chat e quest'ultimo gli aveva confidato varie volte "particolari della sua vita e il suo disagio esistenziale". Il diciannovenne lo scorso gennaio aveva iniziato a preparare il suo suicidio cercando e chiedendo informazioni su ChatGpt in particolare sulla quantità necessaria di medicinali necessari per morire e il 24 gennaio, mentre i due erano in chat, Prospero ha ingerito i medicinali. L'arrestato "non ha avuto remore nel rafforzare-agevolare il proposito di suicidio di Prospero, parlandogli a volte con durezza ma anche in modo da indurre in lui il convincimento di portare a termine il proposito di togliersi la vita", scriveva il gip motivando le esigenze cautelari nell'ordinanza.
Ieri, la famiglia del 18enne, tramite l'avvocato Ricci, aveva fatto sapere di "stringersi al dolore dei genitori di Andrea ed esprime sincera vicinanza per la perdita prematura di loro figlio". Il ragazzo arrestato, sempre stando a quanto aveva reso noto il legale, "è molto provato".