Morte all’Ippodromo di Agnano: operaio travolto dall’auto della giuria
Un incidente sul lavoro che non ha precedenti e che ha scioccato tutte le persone presenti all'Ippodromo di Agnano nel pomeriggio di ieri. Salvatore Ciotola, addetto alla manutenzione dell'impianto, è stato investito dall'auto dei giudici di gara che stavano controllano l'andamento regolare della corsa.
Nonostante la macchina, un furgoncino, viaggiasse nella sua pista interna di competenze alla velocità ridotta consentita di 40 km/h, l'impatto è stato comunque violento: Salvatore Ciotola è stato sbalzato in aria e, nella caduta, si è fracassato il cranio in più punti. Inutile la corsa disperata al vicino ospedale San Paolo di Fuorigrotta. Il figlio tredicenne dell'addetto alla manutenzione è corso sul posto dalla vicina abitazione ma è stato bloccato dai compagni di lavoro, sgomenti, atterriti, distrutti dal dolore.
Salvatore Ciotola lascia anche una moglie ed un altro bambino di sette anni. L'ultima morte ad Agnano risale al 2005, Ciro Ciotola (solo un caso di omonimia, una fatale coincidenza) venne schiacciato da un muletto che si ribaltò inavvertitamente e, da quel momento, le organizzazioni sindacali e i responsabili dell'impianto vararono norme di sicurezza più rigide e severe.
Dell'impatto sono stati testimoni sia gli spettatori, quasi duecento, che gli appassionati da casa e dalle agenzie ippiche. La corsa ad Agnano, la sesta delle otto in programma, veniva infatti trasmessa dal canale 220 di Sky. Le registrazioni potranno essere visionate per chiarire i fatti dalla Polizia Scientifica intervenuta sul posto ma, sulle dinamiche, tutto lascia presagire che si sia trattato soltanto di una tragica fatalità.