Morte Alice Neri, il “terzo uomo” testimonia in aula. La madre: “Rispetto per mia figlia”
"Combattiamo da due anni a questa parte ed è l'unica cosa che possiamo ancora fare. Simo qui per Alice". A dirlo è il fratello di Alice Neri, la giovane donna trovata morta nella sua auto il 18 novembre 2022. Il corpo è stato trovato nella sua vettura carbonizzata a Fossa di Concordia, nel Modenese. I familiari si sono trovati in aula per il processo relativo al suo omicidio: l'unico imputato è Mohammed Gaaloul, il 30enne accusato di omicidio e occultamento di cadavere.
In aula erano presenti il fratello di Alice Neri e il marito, Nicholas Negrini, che non ha voluto rilasciare dichiarazioni ai giornalisti. Durante l'udienza in Corte d'Assise, è stato ascoltato anche il cosiddetto "terzo uomo", il collega di lavoro (mai indagato) con la quale Alice Neri avrebbe avuto in passato una relazione. La testimonianza è stata rilasciata a porte chiuse e l'estraneità al delitto del collega è stata confermata in aula: anche due anni fa gli inquirenti avevano attestato che l'uomo non era presente al momento del delitto sul posto.
In aula, il collega avrebbe raccontato la sua relazione con Alice Neri, poi interrotta per culminare in un rapporto di amicizia. Il tutto alla presenza di tutte le parti civili: erano infatti presenti in aula la madre della vittima, il marito e il fratello.
Patrizia Montorsi, mamma di Alice, ha chiesto rispetto per la sua memoria. "Alice resta comunque la vittima di questo delitto – ha spiegato -. Qua si cerca giustizia per lei, non è lei l'imputata". Poi si commuove ricordando la figlia. "La mia meravigliosa bambina, mi manca tutto di lei: le sue coccole e i litigi. Mi manca tutto, continuo a cercarla ovunque".
La sentenza nei confronti di Mohammed Gaaloul, il 30enne tunisino ad oggi unico imputato per la morte di Alice Neri, è attesa per la primavera di quest'anno.