Morte Alex Marangon, spariti i due “guaritori” testimoni chiave: seguirono il 25enne in fuga sul Piave
Sarebbero due curatori sciamanici i testimoni chiave che potrebbero aver visto vivo Alex Marangon, il 25enne di Marcon (Venezia) scomparso durante un ritiro spirituale nell'Abbazia di Santa Bona a Vidor. Il giovane era stato invitato a una festa con annesso ritiro spirituale per partecipare a un rituale sciamanico con ayahuasca, un decotto allucinogeno.
Stando a quanto finora ricostruito, il ragazzo non si sarebbe suicidato e non sarebbe scivolato nel greto del fiume Piave per errore. Durante i primi accertamenti autoptici, infatti, sarebbero stati trovati sul capo del 25enne delle ferite compatibili con i colpi di un oggetto contundente. Nella ricostruzione degli spostamenti di Alex dall'Abbazia al fiume vi è un buco di tre ore e sono state ascoltate dagli inquirenti almeno 5 persone.
Il 25enne sarebbe arrivato a Vidor in auto nella serata di venerdì insieme ad altri conoscenti per partecipare alla festa. Sabato poi avrebbe fatto uso di ayahuasca in un rituale per "curare" ansia e asma, delle quali soffriva da tempo. Durante il party finale nell'abbazia, nella tarda serata tra sabato e domenica, il ragazzo avrebbe chiesto di uscire per prendere aria, lasciando scarpe e cellulare nella sua stanza.
Prima di sparire, il 25enne avrebbe lasciato anche la sua auto aperta con le chiavi inserite nel quadro. Cosa sia accaduto lungo il fiume, invece, è ancora oggetto di indagine. Due curatori avrebbero seguito il 25enne durante la sua corsa nei boschi, ma entrambi sarebbero poi tornati indietro senza raggiungerlo. Si tratterebbe di Johnny Benavides, americano, e di un altro curatore del quale non è stato reso noto il nome.
Entrambi avrebbero cercato di rincorrere Marangon, che era forse in preda a una crisi, all'esterno dell'abbazia per calmarlo, ma non riuscendo a raggiungerlo sono poi tornati indietro. I due hanno lasciato l'abbazia poco prima dell'alba di domenica 30 giugno, quando sono giunti i carabinieri che hanno identificato i partecipanti all'evento e avviato le ricerche del 25enne. Gli investigatori non escludono che ai danni del giovane vi sia stata un'aggressione messa in atto da più persone, forse "infastidite" dal suo arrivo improvviso sul greto del Piave.