Morte Alex Marangon, parla il procuratore: “È stato picchiato duramente”. Si indaga per omicidio
"Alex Marangon è stato picchiato duramente". A gettare un'ulteriore inquietante ombra sul caso del 25enne veneziano scomparso durante un raduno sciamanico a Vidor e trovato morto su un isolotto nel Piave dopo due giorni di ricerche, dopo l'autopsia, sono ora le parole del procuratore capo di Treviso Marco Martan. E ora si indaga per omicidio volontario.
Quando è finito in acqua il ragazzo aveva infatti già subito gravi lesioni traumatiche in varie sedi corporee: cranio, regione periorbitale sinistra (occhio), costole e arti inferiori. Tutte ferite sicuramente non compatibili con una caduta violenta, ma con una serie di colpi ricevuti precedentemente al decesso.
L’indagine dovrà quindi stabilire cosa è successo nell’Abbazia di Santa Bona a Vidor. Gli inquirenti dovranno sentire tutte le persone che hanno partecipato ad un cerimonia sciamanica che avrebbe comportato anche l'assunzione di ayahuasca, un potente allucinogeno che viene assunto come infuso.
"Il nostro appello agli inquirenti è che si trovi subito il responsabile di questo efferato delitto. C’è un ‘buco' temporale di tre ore che va chiarito, così come si deve fare luce su una vicenda intricata avvolta per ora nel mistero. Posso solo dire che chi sa quello che è successo quella notte deve dire qualche cosa", aveva già detto ieri l'avvocato Stefano Tigani, che con il collega Nicodemo Gentile assiste la famiglia Marangon.
Il 25enne avrebbe contattato gli organizzatori dell'incontro tramite l'app di messaggistica Telegram. Sarebbe giunto a Vidor con la sua macchina e pare che a Mestre abbia incontrato altri tre invitati a cui avrebbe dato un passaggio. Secondo alcuni testimoni, il 25enne nella notte di sabato era stato visto allontanarsi dall'abbazia verso il Piave probabilmente sotto gli effetti di dell'infuso psichedelico. Due persone che erano al raduno l'avrebbero seguito, prima di desistere e tornare sui propri passi.