Morte Alex Marangon, mancano 500 euro dalla sua borsa: “Ucciso e gettato nel fiume, nessuna caduta dall’alto”
Alex Marangon sarebbe stato ucciso con diversi colpi alla testa e al corpo proprio ai piedi della scarpata dell'Abbazia di Santa Bona, a pochi metri dal Piave, dove poi è stato gettato. Nessuna caduta dall'alto: ne sono convinti gli inquirenti che continuano a indagare sull'omicidio del 25enne scomparso nella notte tra il 29 e il 30 giugno a Vidor dopo un ritiro spirituale nell'abbazia sconsacrata.
L'ipotesi del furto dei 500 euro dalla borsa di Alex
Dalla borsa di Alex, stando a quanto raccontato dalla madre durante la puntata di "Chi l'ha visto?" trasmessa ieri, mercoledì 10 luglio, mancano 500 euro. L'oggetto non sarebbe stato sequestrato dagli inquirenti nel corso del primo sopralluogo nella mattinata di domenica. Non è chiaro quindi se il furto sia precedente o successivo al delitto.
Le indagini della Procura di Treviso vanno avanti e si concentrano tra l'abbazia e il greto del fiume dove il giovane è stato ritrovato. Domani, 12 luglio, quest'area verrà perlustrata con i vigili del fuoco da cima a fondo utilizzando il luminol, capace di rilevare tracce di sangue anche dopo molto tempo.
La dinamica del delitto sembra essere sempre più definita, ma manca ancora il movente e l'identità dell'assassino e dei possibili complici. Sembra confermata anche l'ipotesi di una crisi dopo l'assunzione della pianta allucinogena ayahuasca nel corso del rito in abbazia.
Durante la cerimonia, sarebbe uscito dalla cappella dove si stava svolgendo la seconda serata di "musica-medicina" prevista dal duo ZuMusic, organizzatore dell'evento. I biglietti per partecipare alla serata erano di circa 400 euro.
Gli organizzatori negano di aver consumato decotti allucinogeni, ma parlano di una generica purga con "leggeri effetti sulla mente e sul corpo".
Le ferite non compatibili con una caduta dall'alto
Pochi dettagli invece dal momento della scomparsa del 25enne in poi, anche se chi indaga sta continuando a ricostruire l'accaduto. I carabinieri della scientifica, secondo quanto riporta La Repubblica, hanno mappato in loco quanto raccontato dai partecipanti all'evento.
E da questi accertamenti, emergerebbe anche che Marangon non è caduto dalla terrazza dell'abbazia e soprattutto non accidentalmente. Le ferite trovate sul corpo, infatti, non sarebbero compatibili con un incidente poiché sul cadavere non vi sarebbero fratture e i palmi delle mani risultano senza graffi.
L'omicidio e il corpo gettato nel Piave
Alla fine del dirupo c'è invece una lingua sottile di terra dove il 25enne potrebbe essere stato aggredito e ucciso con ferocia. Le percosse gli avrebbero provocato un'emorragia interna e diverse lesioni. Nel Piave, stando a quanto finora ricostruito, sarebbe stato gettato quasi morto, o comunque in condizioni tanto gravi da causarne poi l'annegamento nel fiume.
Se sono state effettivamente assunte sostanze allucinogene, lo chiariranno solo gli esami tossicologici effettuati sulla vittima i cui esiti si avranno soltanto dopo l’estate. La famiglia del giovane si sta preparando alla fiaccolata che si terrà venerdì sera in ricordo del 25enne e al funerale di sabato alle 10 nella chiesa di Santi Patroni d'Europa a Marcon, dove viveva con la famiglia.