Morte Alex Marangon, il 25enne aveva partecipato ad altri ritiri sciamanici: “Aveva già assunto ayahuasca”
"Abbiamo chiesto ai carabinieri che la famiglia venga sentita al più presto perché ha delle informazioni utili alle indagini". A dirlo è l'avvocato Stefano Tigani che segue la famiglia di Alex Marangon, il 25enne morto a Vidor nell'abbazia di Santa Bona dopo aver partecipato a un ritiro sciamanico. Le informazioni in possesso dei familiari riguarderebbero alcuni incontri che Alex avrebbe fatto in passato, sempre nell'abbazia di Vidor. Durante questi incontri, il giovane avrebbe anche già fatto uso di ayahuasca, il decotto allucinogeno somministrato ai partecipanti di questi ritiri spirituali.
Lo stesso decotto allucinogeno sarebbe stato somministrato al 25enne anche la sera in cui è scomparso, quella tra il 29 e il 30 giugno, dopo il rito sciamanico. La Procura ora attende l'esito degli esami tossicologici fatti sul cadavere del giovane: questi accertamenti potranno dire non solo se il giovane avesse assunto il decotto, ma anche quando. Al momento le indagini si concentrano su cosa sia accaduto dopo che Marangon ha lasciato l'abbazia dove si stava svolgendo il ritiro seguito da due curanderi. Secondo gli accertamenti effettuati sul corpo finora, il giovane avrebbe riportato ferite alla testa inflitte con un oggetto contundente.
Chi indaga ritiene che il giovane possa essere stato ucciso o che abbia perso il controllo delle proprie azioni, lanciandosi dalla terrazza dell'abbazia. Se questo fosse confermato, finirebbero nei guai i due curanderi andati via prima dell'arrivo degli inquirenti sul posto dopo la scomparsa del 25enne. Secondo quanto reso noto, i due sarebbero ora all'estero, forse in Colombia. Nessuno dei due avrebbe intenzione di tornare e di chiarire la propria posizione.
Il fascicolo d'indagine rimane ancora per omicidio volontario dopo che l'ipotesi di reato è cambiata in seguito alla prima apertura di un'inchiesta per morte in conseguenza di un altro reato. Prima dei risultati del test tossicologico, l'ipotesi di reato non sarà cambiata.
I carabinieri nel frattempo stanno continuando a sentire le persone presenti al rito del 29 giugno. Sarebbero tutti adulti tra i 20 e i 50 anni, appassionati di sciamanesimo, che sapevano a cosa stavano andando incontro. I due organizzatori del ritiro, Andrea Zuin e la fidanzata Tatiana Marchetto, dicono che durante l'incontro non sarebbe stata usata ayahuasca, ma non si esclude che i partecipanti non sapessero con precisione cosa stessero bevendo quando è stato distribuire il decotto. Secondo le persone presenti però, Alex si sarebbe alzato dal cerchio sciamanico e si sarebbe diretto verso la terrazza.
Subito dopo, secondo quanto raccontato, avrebbero sentito un urlo e un tonfo. I carabinieri sono stati chiamati alle 6 mentre il tutto si sarebbe verificato intorno alle 3.30- Altro giallo da chiarire resta la sparizione di 500 euro dal portafogli di Alex, e di alcune collanine da cui, secondo la famiglia, non si separava mai.