Morta nella neve, gara di solidarietà per adottare i cani: “Non voleva lasciarli per nessun motivo”
Viveva per i suoi cani Cristiana Gugu, l’allevatrice 50enne stroncata da un malore dovuto probabilmente a freddo e fatica mentre tornava nella sua casetta di legno nell'oasi di Cocchiola, un bosco a cinque chilometri da Badia Tedalda (Arezzo). In paese da giorni non si parla d’altro. “Ogni tanto – così una persona che conosceva quella donna dal passato difficile – le offrivamo delle coperte: rispondeva di no, che a scaldarla erano i suoi cani”.
Cani che hanno trovato subito rifugio al canile della città. Degli animali si è interessato anche direttamente il sindaco di Badia Tedalda Alberto Santucci, che sul suo profilo Facebook ha pubblicato un lungo post per ricostruire quanto accaduto all’allevatrice e ai suoi animali.
“La povera signora Mirella Cristiana è deceduta per la strada di Cocchiola mentre tornava a piedi verso il maneggio con la borsa della spesa e con il sacco di mangime per i suoi amatissimi animali. Molto probabilmente la morte l’ha colta lunedì 23 gennaio scorso verso le ore 15:30: lei rientrava da Sansepolcro col pullman e alle 15:00 ha acquistato le sigarette al Bar Il Sottobosco e poi s’è incamminata verso la vicina Cocchiola per portare il mangime ai suoi 12 amati pastori rumeni; molto probabilmente un malore l’ha colpita senza darle scampo e così è caduta sopra la neve in mezzo alla strada”, si legge nel post.
Il sindaco ha spiegato poi che la sera stessa del ritrovamento del corpo, ovvero mercoledì 25 gennaio, sono entrati nel maneggio a vedere come stavano i cani: “Li abbiamo trovati tutti chiusi nei box dei cavalli, tranne un cucciolo libero e impaurito in una stanza aperta, due cani già deceduti dentro i box, 10 vivi un po’ deperiti e affamatissimi, di cui tre cuccioli piccoli e uno più cresciuto. Li abbiamo nutriti e ci siamo messi in contatto col servizio veterinario”.
“Non appena mi arriverà l’assenso scritto da Bucarest della madre della povera Cristiana Gogu potrò autorizzare le adozioni sia dei cuccioli che degli altri cani”, ha scritto ancora il sindaco, che aggiunge che resta “una grande tristezza e un dispiacere infinito per come sono andate le cose”. L’allevatrice, che aveva ricevuto anche una ordinanza di sgombero, “non voleva lasciare i suoi cani per nessuna cosa al mondo”. Ora la sua salma verrà riportata nel paese natale, dove verranno celebrati i funerali.