Morta Miria Pellegrini, una delle poche sopravvissute alla strage nazifascista di Sant’Anna di Stazzema
Nel giorno in cui il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha commemorato la strage di Marzabotto – che causò la morte di 770 civili tra cui donne, bambini e anziani nei territori tra i comuni di Marzabotto, Grizzana Morandi e Monzuno per mano dei nazifascisti – è morta all'età di 83 anni un'altra testimone diretta degli orrori del nazifascismo: Miria Pellegrini, una delle poche bambine sopravvissute all'eccidio di Sant'Anna di Stazzema (Lucca) di 80 anni fa.
Aveva poco meno di tre anni quando per mano di sua madre Rita Bertelli, nascosta nei campi, scampò alla furia nazifascista che nel frattempo aveva messo a ferro e fuoco la mattina del 12 agosto 1944, le borgate di Sant'Anna uccidendo centinaia di donne, anziani e bambini. "Mia mamma, quella mattina, era nascosta con mia nonna Rita Bertelli nei campi – racconta la figlia Paola Capovani, come riporta una nota del Museo di Sant'Anna di Stazzema dando notizia della scomparsa di Mirta Pellegrini -. Teneva per mano da una parte mia madre Miria e dall'altra il fratello Angelo. Da quello che mi ha sempre raccontato, venne però scoperta da un soldato tedesco. Si alzò e gli disse: ‘Se devi ammazzare ammazza me e non i miei figli". Ma questo soldato graziò tutti e tre'".
Si salvarono, ma il trauma di quella strage non li abbandonarono mai. L'evento si è infatti ripercosso sulla famiglia di Miria, nonostante sia sempre stata una donna forte e semplice. "Mia madre ha vissuto una vita di stenti – prosegue Paola – perché mia nonna Rita era stata talmente provata dall'eccidio di Sant'Anna, perdendo le zie e le sorelle, che ne è rimasta mentalmente devastata. Così Miria per tutta la vita ha assistito sua mamma nei tanti ricoveri ospedalieri, e ha pure accudito i suoi fratelli poiché Rita non era stata in grado farlo. Tuttavia è sempre stata una donna attiva e felice, che si accontentava di poco, una donna di spessore e una mamma fantastica".