Morta in un hotel a Firenze: “Forse vittima di un gioco sessuale”, indagato il compagno
Potrebbe esserci stato un gioco sessuale "brutale" dietro la vicenda della morte di A.S., la donna tunisina ritrovata morta a Firenze all'interno di un albergo. La donna, che viveva a Pontassieve, nella provincia fiorentina, è stata sottoposta ad un esame autoptico che starebbe spostando gli inquirenti verso questa ipotesi: il suo compagno, un italiano di 56 anni (G.L., nato a Marsala ma da tempo residente nel Casertano), è ora indagato, con l'accusa che va verso quella di omicidio preterintenzionale. Questa, almeno, l'ipotesi sulla quale si starebbe muovendo il pubblico ministero Ester Nocera, anche se i risultati definitivi dell'autopsia non sono ancora stati resi noti del tutto, e dunque bisognerà attendere ancora qualche giorno.
Secondo quanto anticipato dal quotidiano fiorentino "La Nazione", gli esiti degli esami autoptici effettuati dal medico legale Martina Focardi, avrebbero dimostrato alla Procura che la donna, che aveva anche un passato da tossicodipendente, non potesse in alcun modo essere viva nella mattinata di mercoledì. Un dato che, se confermato, smentirebbe l'affermazione dell'indagato, che invece aveva riferito di aver dormito con lei per due giorni ma che, a questo punto, lo avrebbe fatto senza accorgersi che fosse in realtà morta da 48 ore. I carabinieri, in ogni caso, erano già indirizzati verso il gioco erotico finito in tragedia, per quanto potesse essere consensuale: ad indicare questa strada, i segni rinvenuti sul corpo della donna, ed in particolare sul collo e sulla nuca, ben diversi dallo strangolamento ma compatibili con altro, come la gestualità di un amplesso che ne avrebbe però provocato un malore che le è stato fatale: a quel punto, infatti, la donna avrebbe perso i sensi e sarebbe morta soffocata per un rigurgito. Scartata, dunque, l'ipotesi dell'omicidio volontario, tutto lascia pensare che il reato ipotizzato verso l'uomo sarà quello di omicidio preterintenzionale.