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Morta in ospedale dopo il parto, il marito sporge denuncia: “Devo capire se è stato fatto tutto”

Giacomo Cofano ha sporto denuncia dopo la morte della moglie Viviana Delego, deceduta dopo il parto presso l’ospedale di Brindisi.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Giacomo Cofano ha presentato una denuncia alla Procura di Brindisi per la morte di Viviana Delego, l'insegnante di inglese morta a 41 anni il 22 dicembre scorso dopo aver dato alla luce due gemellini con un parto cesareo.

L'uomo chiede che sia fatta chiarezza su quanto accaduto all'ospedale Perrino di Brindisi, dove Delego è stata ricoverata prima della sua morte, e sui controlli e terapie dei mesi precedenti al Miulli di Acquaviva delle Fonti. "Devo capire – ha dichiarato in un'intervista al Corriere della Sera – se sono state eseguite tutte le procedure corrette".

I dubbi sulla vicenda e i dettagli emersi in seguito hanno convinto il marito della vittima a sporgere denuncia con l'assistenza dell'avvocato Paolo D'Incecco. La storia clinica della donna potrebbe permettere di individuare eventuali responsabilità mediche e terapie inadeguate per la situazione sanitaria della vittima.

"Attendiamo fiduciosi l'esito delle indagini – ha sottolineato il legale -, immagino che gli iscritti nel registro degli indagati possano essere tanti".

Tutti i passaggi fra ospedali, con le diagnosi e gli interventi medici effettuati, dovranno passare al vaglio dei magistrati. Secondo quanto ricostruito, Delego era stata ricoverata al Miulli di Acquaviva delle Fonti per tre giorni, dal 7 fino al 9 dicembre, a causa di alcune perdite ematiche.

Dopo la dimissione era tornata a casa e il 13 dicembre era stata nuovamente portata dal marito al pronto soccorso del Miulli, dove però non era stata nuovamente ricoverata. Il 17 dicembre, infine, era entrata in reparto a Brindisi dove poi è morta.

Stando a quanto riferito dal primario di Chirurgia generale Giuseppe Manca in una relazione sull'accaduto, il 17 dicembre sarebbe stato chiamato dal ginecologo dell'unità operativa di Ostetricia per un'isterctomia d'urgenza.

Il medico aveva valutato la situazione della paziente come "estremamente difficoltosa" e si era definito "non in grado di trattarla", chiedendo quindi il supporto chirurgico.

La relazione è stata inviata alla direzione sanitaria del presidio brindisino nella giornata di martedì 20 dicembre e ricostruisce quanto accaduto pochi giorni prima.

Manca ha dichiarato nero su bianco che il reparto di ginecologia aveva in carico la paziente in gravi condizioni e che nella mattinata del 17 dicembre erano assenti sia il primario, fuori sede, sia la sua vice, in malattia. Il ginecologo in servizio era in quel momento responsabile del reparto.

La paziente è deceduta in Rianimazione dopo l'operazione, forse effettuata quando ormai per lei non vi era nulla da fare. Il tutto sarà chiarito dagli accertamenti della Procura.

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