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Morta in ospedale dopo il parto dei due gemelli, il chirurgo: “Il ginecologo non sapeva come operarla”

Viviana Delego è deceduta a 41 anni dopo aver dato alla luce due gemelli con un parto cesareo. La paziente era stata sottoposta all’asportazione dell’utero a causa di una forte emorragia. “Il ginecologo non sapeva come operarla”
A cura di Gabriella Mazzeo
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Viviana Delego e il marito
Viviana Delego e il marito

Viviana Delego è deceduta sei giorni dopo aver dato alla luce due gemellini con un parto cesareo lo scorso 22 dicembre presso l'ospedale Perrino di Brindisi. Alla donna di 41 anni è stato asportato l'utero a causa di una forte emorragia su richiesta del ginecologo che avrebbe ammesso di non essere in grado di eseguire l'intervento.

Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, il primario di Chirurgia generale Giuseppe Manca ha raccontato la sua versione dei fatti in una relazione scritta nero su bianco nella giornata di martedì 20 dicembre e indirizzata alla direzione sanitaria di presidio.

Il medico ha riferito di essere stato chiamato nella mattinata di sabato 17 dicembre per praticare un'isterctomia d'urgenza sulla paziente. A chiedere supporto è stato proprio il ginecologo dell'unità operativa di Ostetricia, che aveva valutato la situazione come "estremamente difficoltosa" e si era definito "non in grado di trattarla". Viviana Delego, giunta quella stessa mattina in ospedale a causa dell'emorragia conseguente al cesareo, è stata prima sottoposta a massicce trasfusioni e poi ricoverata per l'intervento.

Secondo quanto riferito da Manca nella sua relazione, il reparto di ginecologia aveva in carico la paziente in gravi condizioni e quel giorno erano assenti sia il primario, perché fuori sede, sia la sua vice, in malattia. Il ginecologo invece era in servizio e "in quel momento responsabile del reparto". Il medico però avrebbe espressamente ammesso di non essere in grado di far fronte all'emergenza, chiedendo così l'aiuto di Manca dal reparto di Chirurgia Generale.

La paziente è deceduta in Rianimazione dopo l'intervento. Con la nota del 20 dicembre, Manca voleva "giustificare la sua presenza in reparto per la gestione di una paziente ginecologica". Per capire quali fossero le condizioni della donna prima di essere sottoposta all'asportazione dell'utero saranno necessari ulteriori accertamenti volti a chiarire se la salute della donna fosse già seriamente compromessa prima dell'ingresso in sala operatoria.

Ad accertare anche eventuali responsabilità mediche sarà la Procura nel caso di esposti da parte dei familiari. L'ospedale Perrino di Brindisi era già finito al centro delle cronoche per la denuncia del senologo Stefano Burlizzi, responsabile della Chirurgia senologica dell'Asl. Il medico aveva spiegato di essere costretto a mandare i medici della sua equipe al pronto soccorso e di non essere in grado di assistere adeguatamente le donne malate di tumore.

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