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Morta dopo aver mangiato salumi contaminati da Listeria: chiesto processo per azienda toscana

L’inchiesta è stata avviata nei primi giorni di marzo dopo la morte di una donna che aveva mangiato un insaccato contaminato dal batterio Listeria monocytogenes.
A cura di Davide Falcioni
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La Procura di Perugia ha formalizzato la richiesta di rinvio a giudizio per omicidio colposo nei confronti del titolare di un’azienda produttrice di insaccati, attiva nella provincia di Arezzo. L’indagine, avviata a seguito del decesso di una donna di poco più di sessant’anni, ha rivelato gravi violazioni delle norme igienico-sanitarie nella produzione e vendita di alimenti. In particolare, l’accusa si concentra sulla presenza del batterio Listeria monocytogenes in un insaccato a base di suino, ritenuto responsabile della tragedia.

L’inchiesta è stata avviata nei primi giorni di marzo, quando l’Azienda Unità Sanitaria Locale (USL) Umbria 1 ha segnalato alla Procura la presenza del batterio in quantità superiori ai limiti consentiti in un prodotto commercializzato dall’azienda aretina. La scoperta è avvenuta in seguito agli accertamenti condotti presso l’ospedale di Città di Castello, dove la donna era stata ricoverata d’urgenza per forti dolori addominali e vomito. Già affetta da una patologia preesistente, la paziente non è riuscita a superare le complicazioni sopraggiunte, morendo dopo quasi un mese di ricovero a causa di uno stato settico.

Gli accertamenti condotti dai sanitari hanno portato alla raccolta di campioni alimentari da casa della vittima. I test hanno confermato la presenza del batterio in un insaccato acquistato in un negozio di Umbertide, prodotto e distribuito dall’azienda sotto inchiesta.

La Procura di Perugia ha affidato al Nucleo Antisofisticazione dei Carabinieri il compito di acquisire la cartella clinica della donna e raccogliere le testimonianze dei familiari e di altre persone potenzialmente informate sui fatti. Contestualmente, sono stati richiesti ulteriori approfondimenti all’Istituto Zooprofilattico di Perugia.

Per stabilire le cause del decesso, la magistratura ha incaricato due consulenti tecnici – un medico legale e un esperto in malattie di origine batterica – di condurre un’analisi dettagliata. La relazione peritale ha confermato che la morte è da attribuire a un’infezione provocata dal batterio Listeria monocytogenes, presente nella coppa di suino consumata dalla vittima.

Concluse le indagini preliminari, la Procura ha notificato al titolare dell’azienda l’avviso di chiusura dell’inchiesta, preludio alla richiesta formale di rinvio a giudizio. In assenza di richieste di interrogatorio o ulteriori accertamenti da parte della difesa, l’accusa ha avanzato la richiesta di processo per omicidio colposo.

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