Morta a Terni per overdose, un amico: “Mai una canna, Maria Chiara era la migliore di tutti”
Ragazza solare, campionessa di Arti Marziali, amica di tutti, studentessa modello al liceo scientifico “Donatelli” di Terni. Così chi la conosceva descrive Maria Chiara Previtali, la ragazza morta ad Amelia sabato, appena maggiorenne, per overdose. Morta forse a causa dell’eroina: il fidanzato 21enne Francesco ha raccontato che quella dose era stata il regalo dei 18 anni per la sua ragazza. Avevano trascorso la notte insieme e poi lui al mattino ha chiamato i soccorsi. “Quando mi sono svegliato era bianca, ho cercato di svegliarla. Lei non rispondeva. Allora ho chiamato i soccorsi. L’unica cosa che mi rimprovero è di non averli chiamati prima”, ha detto l’uomo, che ora sarebbe indagato per omissione di soccorso, intervenendo alla Vita in diretta. Ma la ricostruzione non convince del tutto gli investigatori, né i familiari e gli amici di Maria Chiara.
L'amico: "Da quando c'era Francesco non era più la stessa, la droga parlava per lei" – Il Corriere della Sera riporta il ricordo del più caro amico della diciottenne, Simone, che non crede alla ricostruzione di Francesco. “Se non fosse stata con lui adesso sarebbe qui. Era fantastica, la migliore fra tutti. Allegra. Sportiva. Mai una canna. Anche la puzza di sigaretta le dava fastidio”, il racconto dell’amico che aggiunge che da luglio, quando era arrivato il fidanzato, Maria Chiara “non era più lei: la droga parlava al suo posto”. “Non era amore, era droga. Una persona li aveva messi in contatto e da quel momento lei non c’era più”, è convinto l’amico.
Le indagini sul caso – Per la Procura resta da capire cos’è realmente successo nelle due ore prima della morte di Maria Chiara Previtali. "Che sia stato o no un regalo di maturità, noi faremo di tutto per capire chi ha fatto questo dono, chi lo ha confezionato, chi lo ha venduto, per fare a lui, o a loro, a nostra volta un regalo", le parole del procuratore capo di Terni, Alberto Liguori. "Le ipotesi di lavoro sulle quali stiamo lavorando sono omissione di soccorso, omicidio preterintenzionale, immagino morte come conseguenza di altro delitto. Sono tutte ipotesi di lavoro che hanno bisogno di una lettura ragionata e non istintiva dei fatti. Va fatta una riflessione a freddo mai come questa volta. Abbiamo necessità di esami specialistici per i quali stiamo per conferire il mandato", ha spiegato. Ora si attendono i risultati dell’autopsia sul corpo della ragazza per avere qualche elemento in più che possa far luce sulla vicenda.