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Morta a 98 anni Rosa Scafa, prima poliziotta italiana: “Lo feci per soldi ma mi innamorai della divisa”

Rosa Scafa è morta oggi all’età di 98 anni. Arruolata in polizia nel dopoguerra, vi era rimasta fino al 1987 quando, raggiunti i limiti di età, fu “costretta” alla pensione. “È sempre rimasta una poliziotta nell’animo” scrive la Polizia di Stato in un ricordo.
A cura di Antonio Palma
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Polizia di stato in lutto, è morta oggi all’età di 98 anni Rosa Scafa, ex ispettore capo e prima poliziotta entrata in servizio in Italia. L’anziana donna si è spenta nelle scorse ore a Trieste dove ha sempre vissuto e lavorato e dove in tantissimi la ricordavano per il suo impegno e per la sua umanità durante gli anni in polizia. Rosa Scafa si era arruolata in polizia nel dopoguerra, quando aveva 27 anni, mentre Trieste era ancora sotto il governo alleato e la città era amministrata dagli anglo-americani. Da allora non ha mai tolto la divisa fino al 1985, quando, raggiunti i limiti di età, fu “costretta” alla pensione.

In un’intervista rilasciata alcuni anni fa raccontò di aver scelto la carriera inizialmente solo per soldi, per sfuggire alla miseria di un dopoguerra che aveva lasciato macerie e distruzione, ma di essersi poi innamorata di quella divisa che le è rimasta addosso per ben 33 anni di servizio. “Sono la prima di otto figli e quindi, come la più anziana, dovevo lavorare anche in casa e cercare di sistemare al meglio i miei fratellini più giovani. Avevo già girato per vari uffici ma non sopportavo la scrivania e ho scelto la vita avventurosa della strada" raccontò all’Agi alcuni anni fa.

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I primi passi nella polizia quando si presentò l’occasione di entrare nella Polizia femminile della città di Trieste. Dopo un corso nel 1951, assieme ad altre 22 colleghe, indossò per la prima volta la divisa, venendo assegnata a compiti di tutela e controllo dei minori e delle prostitute. Da quel momento ha proseguito ininterrottamente la sua carriera di poliziotta anche quando si presentò l’opportunità di passare ad un impiego civile statale.

Nel 1960, infatti, quando Trieste era stata già riassegnata all’Italia, le fu offerta l’opportunità di scegliere se transitare nei ruoli della Polizia femminile dell’Amministrazione della pubblica sicurezza o di diventare un’impiegata civile. Rosa Scafa non ebbe dubbi e restò nella polizia Nel 1981 infine il passaggio finale alla polizia di stato. “È sempre rimasta una poliziotta nell'animo” scrive sul sito la Polizia di Stato in un ricordo.

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