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Morta a 86 anni il “Cigno nero”: fu la supertestimone del caso Montesi

Marianna Moneta Caglio, più nota con il celeberrimo soprannome che le venne affibbiato da Camilla Cederna, è stata la protagonista del principale giallo di cronaca degli anni Cinquanta: la morte di Wilma Montesi, il cui corpo venne trovato sulla spiaggia di Torvaianica nel 1953.
A cura di Biagio Chiariello
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Marianna Augusta Moneta Caglio Monneret de Villard è morta. Il mondo – chi la ricorda, almeno – la conosceva anche e soprattutto con il soprannome “Cigno Nero” che le affibbiò la giornalista Camilla Cederna quando per quel collo lungo, elegante, che la faceva sembrare un’indossatrice. Se ne è andata nei giorni scorsi a 86 anni a Caponago, in provincia di Monza e Brianza, ormai da tempo impossibilitata a muoversi dopo due ictus, problemi cardiaci e un principio di morbo di Alzheimer, Di lei col tempo si è persa memoria, ma fu una delle protagoniste del caso Montesi: supertestimone dell’accusa per la morte di Wilma, la ventunenne trovata senza vita il 9 aprile 1953 sulla spiaggia di Torvaianica, vicino a Roma.

Il caso Montesi, tutt’ora irrisolto, a metà degli anni Cinquanta scatenò un vero e proprio terremoto politico con l’incriminazione di Piero Piccioni (poi assolto), figlio di Attilio, allora ministero degli Esteri democristiano e candidato a raccogliere l’eredità di Alcide De Gasperi Fu proprio il “Cigno Nero”,  discendente dei padroni della Zecca dello Stato e di personaggi come il Nobel per la Pace Ernesto Teodoro Moneta, a puntare il dito contro Piccioni (morto nel 2014), oltre che contro il marchese Ugo Montagna, “con cui all’epoca ero fidanzata”. Ma alla fine di questa amara vicenda, non pagò nessuno o quasi. Il Tribunale stabilì che la povera Wilma Montesi era morta per un malore seguito a un banale pediluvio e Marianna Moneta Caglio si ritrovò condannata per calunnia.

In quegli anni, il “Cigno Nero” provò anche la via del cinema nel film “La ragazza di via Veneto” con Ferruccio Amendola e la regia di Mario Girolami. Poi, però, considerando gli esiti processuali, sparì completamente dalle scene. Dopo aver sposato un penalista, si ritirò a vita privata e di lei restano le parole di Camilla Cederna: “Bella, allegra e maliziosa”.

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