Morì di parto a 38 anni, i giudici condannano i medici
A riportare la notizia è Il Messaggero, che ricostruisce una vicenda dai contorni drammatici: i giudici del Tribunale di Roma hanno condannato due ginecologi per i quali era stata formulata l'accusa di omicidio colposo in relazione alla morte di una donna di 38 anni. La donna era morta dando alla luce il suo terzo figlio, in seguito alle complicazioni sorte dopo il parto cesareo. Si legge sul quotidiano romano: "Secondo i giudici del tribunale di piazzale Clodio, la colpa di quel drammatico evento è da addebitarsi ai due ginecologi, C.P. e M.F., che non valutarono adeguatamente l'emorragia verificatasi dopo il cesareo e indugiarono quando si trattava di decidere se effettuare o meno l'asportazione dell'utero. Ma i due medici, secondo la corte, non furono gli unici responsabili della morte di Lara. Infatti G.G., l'anestesista, procurò in ritardo, «quando la paziente era già in agonia», le sacche di sangue necessarie alla trasfusione".
Stando a quanto ricostruito dalle indagini, in sala operatoria vi sarebbe stata una breve ma decisiva fase di indecisione dell'equipe medica, che avrebbe eseguito così in ritardo l'isterectomia necessaria a tamponare l'emorragia sopravvenuta durante l'intervento. Per i due ginecologi la condanna è di 4 mesi di reclusione, di 6 per l'anestesista. Alla famiglia in sede civile era già stato riconosciuto un risarcimento di un milione e mezzo di euro.