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Morbillo, Italia seconda per numero di casi in Europa. Peggio di noi solo la Romania

L’allarme dell’Oms: in un anno 1387 casi in Italia. Sono italiani oltre il 22% dei casi europei di morbillo.
A cura di Susanna Picone
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bimba morbillo

Il nostro è il secondo paese in Europa per casi di morbillo. Peggio di noi, secondo i dati diffusi dall’Oms, c’è solo la Romania. Dei 6186 casi registrati in tutta la regione europea da marzo 2016 a febbraio 2017, quelli italiani, 1387, secondo quanto ricorda l’Organizzazione Mondiale della Sanità, rappresentano da soli oltre il 22 percento del totale. È il numero più alto in Europa secondo solo alla Romania, dove si contano 2702 casi. Per quanto riguarda alcuni degli altri Paesi europei, si contano 365 casi in Germania, 145 in Polonia, 126 in Francia, 105 in Svizzera, 89 in Austria, dati quindi molto più bassi rispetto all’Italia. Sono questi alcuni dei dati diffusi in occasione della settimana Europea delle Vaccinazioni che inizia oggi. Secondo i recenti dati del Ministero della Salute in Italia solo nel mese di marzo 2017 sono stati registrati 765 casi di morbillo, poco meno degli 844 registrati in tutto il 2016.

“Passi indietro sui vaccini a causa di bufale e falsi miti” – “Abbassare i livelli di copertura vaccinale – è il commento di Flavia Bustreo, Vice Direttore Generale, Salute della Famiglia, delle Donne e dei Bambini dell'Oms – permetterà il ritorno di malattie mortali che avevamo debellato. Tra il 2000 e il 2015 il vaccino ha impedito 20,3 milioni di morti nel mondo, ma gli ultimi dati dimostrano che è quanto mai urgente tornare a promuovere con efficacia, determinazione e, soprattutto, chiarezza i benefici della vaccinazione. Siamo incredibilmente fortunati a vivere in un'epoca che ha riconosciuto e sfruttato con successo il potere della vaccinazione, ma a causa della diffusione di bufale e falsi miti, spesso alimentati da ingiustificati allarmismi mediatici, stiamo rischiando di fare pericolosi passi indietro. I vaccini – ha detto ancora – sono sicuri e vantaggiosi, non vi è alcuna base scientifica che provi legame o correlazione tra questi e alcune patologie come, per esempio, l'autismo”.

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