Mantovani su ipotesi terza dose vaccino a 4 mesi: “Decisione saggia, giocare d’anticipo sul virus”
"Adesso bisogna giocare d'anticipo sul virus, è giusta la decisione di anticipare la terza dose di vaccino a 4 mesi dalla seconda. Allacciamo le cinture di sicurezza: solo così potremo mettere in protezione noi stesse, la società e il sistema sanitario nazionale". Ha commentato così la possibilità di un'ulteriore riduzione dell'intervallo di tempo tra la seconda dose e quella di richiamo, al vaglio degli esperti, il professor Alberto Mantovani, immunologo, direttore scientifico dell’Istituto Humanitas di Milano e professore emerito dell’Humanitas University.
Intervenendo a Skytg24, l'esperto ha spiegato che "conosciamo male la memoria immunologica, non siamo in grado di prevedere la protezione. La stima dei sei mesi era stata fatta su una base empirica e ragionevole. Abbiamo anche visto che dopo sei mesi la protezione resta alta per le forme gravi della malattia, ma è meno buona per l'infezione e la trasmissione. Lì la partita è diversa. Impariamo facendo ed è bene giocare d'anticipo adesso. Non ci sono rischi ad anticipare la terza dose eventualmente a 4 mesi, è una decisione saggia. Bloccare la malattia grave e la morte è importante per gli individui ma anche per il servizio sanitario nazionale. Sulla terza dose anche per la fascia 11-17 anni diciamo che in questo momento in nessun posto al mondo è prevista ma sospetto sarà necessario. In questa fase aspettiamo di avere i dati".
Per quanto riguarda la vaccinazione dei bambini, Mantovani ha precisato che "i bambini si aggravano meno degli adulti, muoiono meno, ma succede e questo è motivo di preoccupazione. Vanno vaccinati per proteggerli dalla malattia e dalla Mis-C, che è una conseguenza grave, non sono morti grazie alla competenza dei pediatri e in più siamo preoccupati dal Long Covid. I vaccini non causano modificazione genetiche nè infertilità. Non preoccupiamoci e non diamo credito a false notizie". Infine su Omicron e Natale alle porte, l'immunologo ha concluso precisando che "è presto per dire se causa malattia più grave. È visto meno bene dalle difese immunitarie ma dai primi dati che abbiamo sappiamo che la terza dose rappresenta cintura di sicurezza. In Sudafrica hanno la sensazione di vedere non tanti casi in TI. Se anche fosse vero che è meno aggressivo, se si trasmette di più può causare comunque gravi danni diretti e indiretti. Per quanto riguarda le prossime feste, ricordiamo che il tampone e la vaccinazione sono cinture di sicurezza che vanno accompagnati di comportamenti responsabili".