Nel pieno dello scandalo Mps, con le precisazioni del Governo ed i rimpalli di responsabilità fra i diversi schieramenti politici, torna a parlare Mario Monti e non rinuncia ad inviare più di una frecciata al veleno. Per farlo sceglie il suo profilo facebook, con un lungo post nel quale va diritto al punto, rivendicando i meriti della sua azione di governo e respingendo nel campo avversario l'accusa di "fiancheggiare" i grandi gruppi bancari:
Sono stato accusato in passato di presiedere un governo di banchieri. Ricordo solo che il decreto Salva Italia, voluto dal nostro governo, ha vietato le presenze incrociate nei consigli di amministrazione di banche e compagnie di assicurazioni concorrenti. Sono anche questi intrecci di persone a generare i conflitti di interesse, le distorsioni al mercato e i danni al sistema finanziario. La nostra misura è stata una scelta coraggiosa e apprezzata all'estero, che migliora la concorrenza del mercato, a vantaggio dei cittadini. Un provvedimento che non può certamente essere etichettato come un favore ai "salotti buoni" della finanza, anzi è un primo passo concreto e importante per arginare la commistione tra politica e finanza, che ho già definito una brutta bestia. Per il bene di tutti, dobbiamo tenere i partiti lontani dalla gestione delle banche.
Insomma, a poche settimane dal voto del 24 e 25 febbraio l'impressione è che la battaglia sia appena cominciata, con sempre meno spazio per la campagna su programmi ed idee e sempre maggiore attenzione allo scontro verbale fra i candidati. Del resto, dal risultato del voto dipendono gli equilibri politico – istituzionali del nostro Paese per gli anni a venire. Incluso il riposizionamento dei gruppi di interesse.
