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Monsignore celebra messa con l’abito leopardato, critiche e ironia ma c’è un motivo: “È per i poveri”

A causa della veste liturgica che ha deciso di indossare, l’arcivescovo Nicola Girasoli per alcuni giorni è finito al centro di una sfilza di critiche che però, alla prova dei fatti, si sono rivelate completamente ingiustificate. La casula leopardata è stata indossata per un motivo ben preciso.
A cura di Antonio Palma
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Quel suo abito talare non comune e leopardato, indossato nel corso di una messa all’aperto, non è passato certo inosservato. Le foto sono finite inevitabilmente sui social e così l'arcivescovo Nicola Girasoli per alcuni giorni è finito suo malgrado al centro di una sfilza di critiche che però, alla prova dei fatti, si sono rivelate completamente ingiustificate e frutto della poco conoscenza.

Alla base di tutto una veste liturgica che il prelato ha deciso di indossare all’inizio del mese a Ruvo di Puglia per concelebrare, assieme al vescovo di Molfetta, una messa in occasione dei 40 anni da parroco di don Salvatore Summo. Le foto della messa in poco tempo hanno fatto il giro dei social e subito sono partite le critiche al vescovo nonché nunzio apostolico della Santa Sede in Slovacchia. Tra spiritosaggini che comprendono battute come “Messa maculata” o come "adesso il vescovo corre più veloce", in riferimento al leopardo, non sono mancati commenti piccati e critiche severe.

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"Una caduta di stile", "desolante", sono solo alcuni dei messaggi comparsi nella pagina della cattedrale locale che è stata addirittura costretta a rimuovere gli scatti per via dei troppi commenti negativi. Le foto però sono state sostitute da un nuovo post che ha invitato tutti a documentarsi prima di lanciarsi in critiche.

Quella casula indossata dall'arcivescovo Nicola Girasoli, infatti, ha un motivo ben preciso ed è solo la testimonianza della lunga esperienza del prelato tra i poveri, in Africa e altrove. Il prelato infatti ha servito come nunzio in Zambia e Malawi dal 2006 al 2011 e come nunzio nelle Antille e in diverse altre nazioni caraibiche dal 2011 al 2017 prima di essere nunzio in Perù e in Slovacchia. “Ci rendiamo conto che i commenti irrispettosi sono dovuti alla non conoscenza” hanno scritto dalla pagina del cattedrale barese, invitando tutti a rettificare le interpretazioni sull’abito del prete.

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“Date le interpretazioni particolari e sui generis, si precisa che la casula indossata per la celebrazione, fa parte della espressione locale della liturgia ufficiale dei popoli poveri africani di cui il Celebrante si è sempre interessato con passione nel suo mandato pastorale” ricordano dalla Cattedrale, concludendo:  “Tale casula è stata indossata per ringraziare il Signore in merito alla costruzione di una casa per i più bisognosi di quei territori”

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