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Strage di Monreale

Monreale, i tre giovani uccisi con 20 colpi esplosi forse da più armi: vittime e fermato non si conoscevano

Le tre vittime della strage di Monreale, in Sicilia, sarebbero state uccise in tutto da venti colpi sparati, molto probabilmente, da più di un’arma. Le indagini dei carabinieri hanno svelato che il ragazzo fermato, Salvatore Calvaruso, e i tre ragazzi uccisi non si conoscevano.
A cura di Giorgia Venturini
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I tre ragazzi uccisi a Monreale
I tre ragazzi uccisi a Monreale
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Si continua a indagare sulla strage di Monreale, in Sicilia, che è costata la vita a tre ragazzi: Massimo Pirozzo,  Salvo Turdo e Andrea Miceli, questi ultimi due cugini. Stando a quanto riferito a Fanpage.it da fonti investigative, le tre vittime sarebbero state uccise in tutto da venti colpi sparati, molto probabilmente, da più di un'arma. Da qui si basano gli accertamenti dei tecnici balistici e dei carabinieri per capire quanti sono i responsabili della strage.

Al momento è stato fermato Salvatore Calvaruso, che dopo una ‘debole' confessione si è avvalso della facoltà di non rispondere. Fondamentali saranno anche le telecamere di video sorveglianza della zona, come quelle di una banca o di altri esercizi commerciali. Ancora più fondamentali sono le testimonianze delle persone presenti sul luogo della tragedia. Ma cosa è successo quella sera?

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Monreale si stava preparando a un periodo di festeggiamenti, atteso da tutto l'anno. In piazza c'era tanta gente, tanti ragazzi. A un certo punto – da chiarire nel dettaglio il movente che ha scatenato tutto – è scoppiata una rissa: in un video sui social si vedono caschi usati come armi e si sentono persone urlare. Poi tutto sarebbe degenerato con l'esplosione di 20 colpi di pistola. Un testimone ha raccontato al Corriere della Sera: "C’erano ancora i corpi dei miei amici a terra, e quelli se ne andavano facendo il giro della piazza, sparando ancora in aria". La sensazione infatti, ma anche questo è oggetto di indagini, è che siano stati sparati colpi a raffica sulla folla: chi ha sparato non avrebbe mirato con l'obiettivo di uccidere le tre vittime. Ma tutto dovrà essere ancora accertato.

Al momento sembra certo però che il ragazzo fermato, residente nel quartiere popolare dello Zen di Palermo, non conosceva i tre ragazzi uccisi. Dalle prime verifiche non risultano collegamenti tra di loro. Si sono trovati la stessa sera nello stesso posto, qui si è scatenata la violenza. Tutta Monreale ora è sotto choc ma i cittadini sono collaborativi con gli investigatori. Si cercano eventuali complici di Salvatore Calvaruso.

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