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Monossido di carbonio da stufa a gas, 15 persone intossicate a Lucca: grave una donna

A Segromigno nel comune di Capannori (Lucca) 15 persone sono rimaste intossicate dal monossido di carbonio a causa probabilmente di una stufa malfunzionante. Una di loro è in gravi condizioni.
A cura di Ida Artiaco
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Immagine di repertorio.
Immagine di repertorio.

Avrebbe potuto trasformarsi in tragedia la vigilia di Natale per un gruppo di persone a Segromigno nel comune di Capannori (Lucca), rimaste intossicate dal monossido di carbonio.

Vigili del Fuoco e ambulanze sono infatti intervenuti nella notte dopo la segnalazione del 118 allertato perché una persona aveva accusato un malore: in 15 sono stati trasferiti in ospedale. Una di queste, una donna, è stata trasportata in codice rosso al San Luca di Lucca mentre le altre, che presentavano lievi sintomi, si sono recate da sole al pronto soccorso del nosocomio lucchese.

I pompieri con gli strumenti hanno rilevato la presenza del pericolosissimo gas verosimilmente legata al malfunzionamento di una stufa a gas che ha sprigionato le esalazioni. Un incubo durato circa due ore: i controlli nell'abitazione si sono conclusi infatti alle 1.34.

È questo l'ennesimo episodio del genere in Toscana: solo poche ore fa era stata data la notizia del ricovero all'ospedale di Grosseto di una coppia di ultrasettantenni soccorsa in un appartamento nel centro storico di Piombino, che non sono in pericolo di vita.

Intanto, è sempre ricoverata all'ospedale pediatrico Meyer di Firenze, in condizioni stabili e in lieve miglioramento, la bambina di 6 anni rimasta intossicata dal monossido sprigionatosi nella villetta a San Felice a Ema dove viveva con i genitori, entrambi morti così come il figlio undicenne che il padre aveva avuto dalla ex moglie. Anche in questo caso, le cause della tragedia sono ancora da accertare con le forze dell'ordine al lavoro per cercare di chiarire cosa sia accaduto. Quel che è certo è che all'interno dell'abitazione si trovavano, oltre alla caldaia, alcune stufe a pellet. L'ipotesi più accreditata dagli inquirenti resta quella del monossido di carbonio, per un malfunzionamento degli impianti di riscaldamento.

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