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Covid 19

Monitoraggio Iss, Rt nazionale stabile a 0,84: “Varianti in molte regioni, restate a casa”

Pandemia di Coronavirus in lieve peggioramento in Italia rispetto alla settimana scorsa: è quanto emerge dalla bozza dell’ultimo rapporto con il monitoraggio settimanale realizzato da Istituto superiore della Sanità e Ministero della Salute. Tredici Regioni evidenziano un trend di casi in aumento, pur avendo dati da zona gialla. L’Rt nazionale è fermo a quota 0,84 come la scorsa settimana. Preoccupano le varianti.
A cura di Ida Artiaco
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In Italia la situazione epidemiologica è in lieve peggioramento, con casi di positività in aumento in ben 13 Regioni, anche a causa della circolazione delle varianti Covid, anche se i dati restano quelli della zona gialla. È quanto emerge dall'ultimo rapporto con il monitoraggio settimanale realizzato da Istituto superiore della Sanità e Ministero della Salute sullo sviluppo dell'epidemia da Coronavirus nel nostro Paese. Tuttavia non cambia nell'ultima settimana l'indice Rt, vale a dire l'indice di trasmissibilità del contagio, che per la terza settimana consecutiva è sotto la soglia di guardia di 1 e si ferma a quota 0,84 (è cioè compreso tra 0,76 e 1,02). Occhi puntati sulla Provincia di Bolzano, Umbria (che hanno un Rt sopra 1) e Puglia (che ha il rischio alto).

Preoccupano le varianti: "Evitate contatti dove possibile"

L'Italia, si legge nel report della Cabina di regia, si trova comunque in un contesto "preoccupante per il riscontro di varianti virali di interesse per la sanità pubblica in molteplici regioni che possono portare ad un rapido incremento dell'incidenza". Pertanto, avvertono gli esperti, si conferma "la necessità di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone" e di "restare a casa il più possibile". È fondamentale poi che "la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie".

In 8 Regioni terapie intensive sopra soglia critica

Si mantiene stabile il numero di Regioni che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica per un totale di 8. Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale si colloca sotto la soglia critica (26%). Complessivamente, il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in diminuzione da 2.372, al 26 gennaio, a 2.214 del 2 febbraio; il numero di persone ricoverate in aree mediche è anche in diminuzione, passando da 21.355 (26/01/2021) a 20.317 (02/02/20201). Tale tendenza a livello nazionale sottende forti variazioni inter-regionali. "In alcuni contesti – si spiega – un nuovo rapido aumento nel numero di casi potrebbe rapidamente portare ad un sovraccarico dei servizi sanitari in quanto si inserirebbe in un contesto in cui l'incidenza di base è ancora molto elevata e sono ancora numerose le persone ricoverate per Covid-19 in area critica".

Come cambiano i colori delle Regioni

Sulla base dei dati resi noti dalla Cabina di Regia, sulla base degli indicatori considerati, come Rt, incidenza e saturazione degli ospedali, questa settimana ci dovrebbe essere la promozione della Sardegna dalla zona arancione a quella gialla. Mentre Puglia, Sicilia e Provincia di Bolzano dovrebbero rimanere arancioni. Quanto all’Umbria, già in arancione, dai dati non è escluso possa passare in zona rossa. Tutte le altre regioni sarebbero confermate in zona gialla.

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