Monitoraggio Iss, il Covid arretra: scendono sia l’Rt che le terapie intensive
La pandemia da Covid-19 continua ad arretrare in Italia. Secondo l'ultimo monitoraggio settimanale dell'Istituto superiore di Sanità l'incidenza nazionale scende da 261 a 207 ogni 100mila abitanti. L'Rt calcolato sui casi sintomatici, tra il 10 e il 23 maggio, è stato pari a 0,82 (range 0,76–0,88), mentre quello generale è pari a 0,78, entrambi in diminuzione rispetto a sette giorni fa (quando il primo era a 0,86).
"L’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero – si legge nel monitoraggio – è al di sotto della soglia epidemica e in discesa". Cala, poi, anche l'occupazione delle terapie intensive, dal 2,6% della scorsa settimana al 2,3% dell'ultima. Il dato fa riferimento alla rilevazione giornaliera del ministero della Salute del 2 giugno. E ancora: il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale scende al 7,1% (dato sempre al 2 giugno) rispetto al 9% di sette giorni fa.
In diminuzione anche la percentuale dei casi rilevati attraverso l'attività di tracciamento: 11% rispetto al 13% precedente. Scende anche la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (42% rispetto al 44%), mentre aumenta la percentuale dei casi diagnosticati attraverso attività di screening (46% contro il 44%). Nessuna regione o provincia autonoma risulta ad alto rischio per il Covid. Due sono a rischio moderato, mentre le altre 19 sono classificate a rischio basso. Quattro regioni, infine, riportano una singola allerta di resilienza, due ne riportano molteplici.
Tuttavia secondo un recente report dell'Oms l'Italia è attualmente terza a livello globale e prima in Europa per nuovi decessi, e terza nell'area europea per nuovi contagi. L'analisi dell'Organizzazione mondiale della Sanità mostra che da noi la pandemia non è stata superata, e l'infezione non è ancora un ricordo.