Monitoraggio Covid: stabili in Italia incidenza, Rt e ricoveri in terapia intensiva
Resta stabile la curva dei contagi Covid-19 in Italia. È quanto emerge dall'ultimo monitoraggio settimanale realizzato dall'Istituto superiore di Sanità sulla base dei dati raccolti negli ultimi sette giorni.
L'incidenza sale a 25 casi ogni 100.000 abitanti rispetto ai 24 della precedente rilevazione. Stabile anche l’indice di trasmissibilità Rt che si attesta a 0,74 (la scorsa settimana era 0,78), al di sotto, dunque, della soglia critica. Le regioni con l'incidenza più alta sono Abruzzo, Umbria e Lazio.
Per quanto riguarda l’occupazione dei posti letto ospedalieri sono stabili le terapie intensive: a livello nazionale il tasso è allo 0,8%. Scende invece il numero dei pazienti in Area non critica che si attesta al 3,2% rispetto al 3,6% della settimana precedente.
Che la situazione Covid nel nostro Paese non fosse preoccupante era stato confermato a Fanpage.it nei giorni scorsi da Fabrizio Pregliasco, virologo e direttore Sanitario dell’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi e Professore associato di Igiene Generale e Applicata dell'Università di Milano.
"Siamo in una situazione in cui questo virus continua la sua sporca opera sfruttando la caratteristica di trovare molte varianti sul tema. In questa fase abbiamo una specie di brodo di varianti, tutte della famiglia Omicron ma ricombinate proprio come le XBB che hanno la capacità di avere una elevata contagiosità. Tutto questo però farà sì che, a meno che non emerga una variante nuova di un'altra famiglia, non avremo un grosso impatto sul sistema ospedaliero", ha detto Pregliasco, spiegando che anche se in Cina gli esperti prevedono 65 milioni di casi al giorno entro giugno, se da noi ci sarà un rialzo non avverrà prima di due o tre mesi. "Noi siamo adesso in una fase più tranquilla, perché la quota di soggetti suscettibili cambia in funzione della distanza dall'ultima onda che è diversa a seconda dell'immunità raggiunta", ha concluso.