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Monitoraggio covid Iss: in Italia contagi e ricoveri in calo, nessuna regione a rischio alto

I dati principali del Monitoraggio covid settimanale dell’Istituto superiore di sanità sulla base dei dati aggregati raccolti dal Ministero della Salute nella settimana appena trascorsa.
A cura di Antonio Palma
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In Italia si conferma il trend in diminuzione dell’incidenza di nuovi casi di infezione da SARS-CoV-2 così come di tutti gli altri indicatori sull’andamento della pandemia covid nel nostro Paese.

È quanto emerge dai dati principali del Monitoraggio covid settimanale dell’Istituto superiore di sanità sulla base dei dati aggregati raccolti dal Ministero della Salute nella settimana appena trascorsa.

Nei sette giorni tra il 23 dicembre e il 29 dicembre, infatti, l’incidenza settimanale dei contagi è calata a 207 casi ogni 100mila abitanti rispetto ai 270 contagi per centomila abitanti della settimana precedente. Un trend in calo confermato anche nel periodo più recente censito dai dati aggregati del Ministero.

Analogo andamento anche per l’indice del contagio Rt calcolato sui casi sintomatici che scende ulteriormente al valore di 0,84 (range 0,81-0,88) allontanandosi in modo sostanziale dalla soglia epidemica di uno. Altra conferma che la diffusione del virus sta calando visto che la settimana precedente era pari a 0,91. L’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero è in diminuzione e anch’esso sotto la soglia epidemica: Rt=0,87

Buone notizie anche per l’indicatore più importante in questa fase della pandemia e cioè quello relativo ai ricoveri. Nella settima considerata, infatti, scende  il tasso di occupazione nei normali reparti mentre è stabile quello delle terapie intensive.

Nel dettaglio, il tasso di occupazione dei letti covid nei normali reparti di medicina passa dal 13,7 passa al 13% nella rilevazione giornaliera del Ministero della Salute mentre quello nelle terapie intensive è al 3,2%

Altra buona notizia è che il Monitoraggio covid settimanale dell’Istituto superiore di sanità di questi ultimi giorni non individua nessuna regione a rischio alto. A rischio moderato ci son invece cinque regioni: Basilicata, Emilia Romagna, Puglia, Sicilia e Umbria. Dodici Regioni/PPAA riportano almeno una allerta di resilienza. Due Regioni/PPAA riportano molteplici allerte di resilienza.

"La situazione non è ottimale per le quarte dosi fra gli anziani", ha osservato però il presidente del Consiglio superiore di Sanità, Franco Locatelli, esortano “chi è fragile, perché ha età superiore ai 60 anni o malattia” a proseguire la campagna vaccinale. La situazione non è ottimale per le quarte dosi fra gli anziani", ha osservato Locatelli, ricordando che "sopra agli 80 anni la copertura è del 43%. Fra i 70 e i 79 del 30%. Fra i 60 e i 69 sopra al 18%. La percentuale delle quarte dosi dovrebbe arrivare all'80% oltre i 60 anni di età".

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