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Molestò una paziente psichiatrica, per la Cassazione può ottenere sconto di pena: “Si è scusato”

La Cassazione ha confermato la decisione della Corte d’appello dell’Aquila che ha concesso lo sconto di pena a un infermiere che nel 2011 molestò una paziente. “Si è scusato e lei era fragile, sufficiente per una riduzione della condanna”
A cura di Gabriella Mazzeo
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Le scuse dopo una molestia sessuale "sono sufficienti" per avere uno sconto di pena. Decisione assurda della Cassazione che ha dato ragione alla Corte d'appello dell'Aquila nell'atto finale di un processo sul caso di un infermiere che aveva palpato una paziente ricoverata in psichiatria.

I fatti si sono verificati nel 2011 mentre la vittima era stesa sul lettino ospedaliero per la misurazione di alcuni parametri vitali. Lo stato di fragilità mentale della donna e la gravità delle molestie aveva portato il Tribunale di Laciano a condannare l'infermiere 67enne che in quel momento avrebbe dovuto esercitare la sua funzione di operatore sanitario. 

Il 18 gennaio del 2022, la Corte d'appello dell'Aquila aveva però concesso uno sconto di pena con una riduzione a 3 anni e 4 mesi di reclusione motivata con il "pentimento" dell'infermiere. I giudici dell'appello hanno ritenuto che le "scuse" dell'infermiere "prevalessero sulle aggravanti del reato commesso".

Il procuratore generale dell'appello dell'Aquila aveva chiesto successivamente l'annullamento della sentenza di secondo grado sostenendo l'erronea applicazione dell'articolo del codice penale che prevede la riduzione della pena per "abusi di minore gravità", ritenendo che vi fosse un vizio di motivazione. La Cassazione ha però promosso in pieno il verdetto, dichiarandolo "congruo e in linea con la giurisprudenza".

Ad aver scritto la sentenza – verrebbe da dire "incredibilmente" – è proprio una donna. Per la giudice della Cassazione, la Corte d'appello ha considerato la vulnerabilità della vittima, ritenendo proprio la sua fragilità psicologica un'attenuante che avrebbe "evitato gli effetti peggiori" della molestia.

Le conseguenze della sentenza sono immaginabili. Nelle aule di tribunale, infatti, la decisione viene portata ad esempio dai difensori degli imputati accusati di violenza sessuale per poter ottenere dai giudici delle attenuanti.

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