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Molestie sulle studentesse, prof di religione condannato. Alle minori diceva: “Sei una piccola pornostar”

Un docente di religione di 55 anni è stato condannato a 2 anni di reclusione e al divieto perpetuo di insegnamento nelle scuole dopo le molestie sessuali ai danni di 9 ragazzine sue alunne.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Un docente di religione di 55 anni è stato condannato a due anni di reclusione e divieto perpetuo di insegnare nelle scuole. L'uomo è stato ritenuto colpevole di molestie sessuali nei confronti delle studentesse del liceo statale Regina Margherita a Torino. Stabilito inoltre un altro anno di misura di sicurezza con il divieto di avvicinarsi ai luoghi frequentati dai minori e dagli studenti e un risarcimento di duemila euro alle vittime delle molestie.

Sarebbero state 9 le ragazze che hanno subito vessazioni verbali e fisiche per quasi 3 anni con palpeggiamenti, attenzioni indesiderate e apprezzamenti inopportuni. Le frasi che il docente rivolgeva alle studentesse sono state riportate per intero nel rinvio a giudizio dello scorso novembre. In un'occasione, secondo quanto riporta TorinoToday, il docente avrebbe chiesto un bacio a una ragazzina perché indossava il rossetto rosso. In un'altra occasione avrebbe dato della "piccola pornostar" a un'altra minore, facendo commenti non richiesti sul suo abbigliamento per andare a scuola.

Le ragazzine si sono confrontate tra loro e poi hanno raccontato tutto alle rispettive famiglie che si sono recate dal preside. La vicenda è in breve finita in tribunale e il 55enne, al netto delle prove portate a processo, è stato dichiarato colpevole. I legali che si occupano della difesa dell'uomo hanno dichiarato davanti ai giudici che il docente "in più di 20 anni di insegnamento non ha mai ricevuto contestazioni" e che "nessuno ha mai avuto da ridire".

L'insegnante ha negato le accuse, spiegando di aver solo cercato di instaurare un "rapporto informale" con gli allievi. In aula, il 55enne ha dichiarato che "le sue espressioni nei confronti delle studentesse erano state fraintese". "Io – ha aggiunto infine – le trattavo come fossero mie figlie".

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