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Presunte molestie in un liceo di Cosenza, ultime news

Molestie al liceo, una vittima a Fanpage: “Ragazze dovete denunciare, non siamo noi a sbagliare”

Parla una delle ragazze che accusa un professore del liceo Valentini-Majorana di Castrolibero (Cosenza) di molestie: “Ci si sente sporche ma poi ho capito che non siamo noi a doverci vergognare”.
A cura di Francesca Lagatta
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Una delle ragazze che ha denunciato molestie sessuali a scuola
Una delle ragazze che ha denunciato molestie sessuali a scuola
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Arriva in piazza Bilotti a Cosenza sorridente e accompagnata dagli amici. Sente tutta la pressione mediatica, ma se la fa scivolare addosso: "Non sono io quella in torto", dice subito mettendo le cose in chiaro. J.G., 19 anni compiuti qualche settimana fa, è tra le ragazze che hanno denunciato molestie fisiche e psicologiche da parte di un professore ora indagato del liceo Valentini-Majorana di Castrolibero, alle porte della città bruzia, che tuttora frequenta. Lei ha scelto di denunciare dopo che un'altra studentessa ha creato un profilo su Instagram per rendere pubblico ciò che sarebbe successo per anni tra quelle mura. Si è riconosciuta in quei racconti, in quelle battute che non lasciano spazio all'interpretazione, in quei gesti che ancora oggi le provocano un senso di nausea. Finora l'ha fatto a volto coperto per tutelare la sua privacy, ma davanti alle telecamere di Fanpage.it ha scelto di metterci la faccia, per sgombrare il campo a ogni equivoco.

Il professore negò tutto

All'inizio di questa vicenda, la studentessa, come spesso accade in questi casi, aveva paura di non essere creduta. Poi, grazie alle testimonianze e al conforto di tante altre ragazze, ha capito che non doveva continuare a reprimere quei ricordi e che la sua voce avrebbe forse spianato la strada a qualche altro racconto. "Ci si sente sporche – dice – ma poi ho capito che non siamo noi a doverci vergognare". Per fortuna già nel 2018, quando si sarebbero verificati gli episodi, la giovane allora minorenne aveva trovato comprensione all'interno delle mura di casa. Nel mese di giugno di quell'anno, la madre e il fratello si erano presentati a un appuntamento chiarificatore a scuola, avvenuto proprio alla presenza del professore e della dirigente scolastica. "Lui negò tutto – ricorda la ragazza – ma la preside promise di licenziarlo e denunciarlo. Non ha fatto né uno né l'altro". Tre mesi dopo, al ritorno in classe, lei se lo ritrovò davanti al cancello di ingresso dell'istituto. Fu un colpo al cuore. "Avevo passato un'estate chiusa in casa, non volevo uscire, ripensavo giorno e notte a quello che mi era accaduto cercando di metabolizzare", con la speranza di non dover più rivivere più quell'incubo. Ma si sbagliava.

Battute sull'abbigliamento e richieste di foto

La studentessa ripercorre a mente il primo anno di scuola e quei ricordi le provocano ancora lo stesso fastidio di allora. "Faceva battute sul nostro abbigliamento – dice riferendosi alle sue compagne di classe -, sulla nostra fisicità, ci diceva che le nostre maglie erano molto aderenti, ci metteva in imbarazzo, lo diceva davanti a tutta la classe". Ma il culmine lo avrebbe raggiunto alla fine del secondo quadrimestre. "Stavo per firmare il programma scolastico – ricorda ancora J. -, lui si avvicina e mi chiede una foto del mio seno in cambio della sufficienza". Le si gelò il sangue. "Non risposi". Poi tornò in classe e raccontò tutto ai suoi compagni, successivamente andò nell'ufficio della preside Iolanda Maletta e si sfogò. "Lei disse che era della mia parte, così sembrava". Invece, secondo quanto raccontano ora gli studenti e che dovrà essere accertato nelle sedi opportune, la dirigente avrebbe insabbiato il caso lasciando il professore al suo posto, a contatto con centinaia di minorenni. "Lei tiene al buon nome della scuola, non vuole che se ne parli male". Un presa di posizione che stride con certi episodi, che tra l'altro non sono ancora stati raccontati tutti: "Ragazze denunciate, c'è tanta gente pronta ad ascoltarvi ed aiutarvi. A me in questo momento tante persone mi stanno dando la forza, spero con queste parole di darne anche io a voi".

L'ispezione ministeriale

La scuola di Castrolibero occupata
La scuola di Castrolibero occupata

Da quasi dieci giorni, gli alunni dell'istituto Valentini-Majorana occupano la struttura in segno di protesta, chiedendo l'allontanamento del docente. La notizia ha fatto il giro d'Italia e, dopo l'apertura di una inchiesta da parte della procura di Cosenza, nella scuola sono arrivati anche gli ispettori ministeriali. Nelle scorse ore hanno incontrato una delegazione di studenti. "Ci hanno chiesto di tornare in classe – spiega a Fanpage.it Fausto Cirillo, uno degli studenti presenti alla riunione – perché ci hanno assicurato che per svolgere al meglio il lavoro devono osservare il sistema scolastico, capire come agiscono docenti e dirigenti ed eventualmente prendere le contromisure. Ma noi non abbiamo dato risposte. Ci serve del tempo per decidere, vogliamo capire. Di certo non ci fa piacere tornare il classe senza nessun risultato, ma non molliamo". Nel frattempo, lo scandalo s'allarga. "Oltre al clamoroso caso di Emanuele (14enne pestato all'uscita di scuola ad ottobre scorso, ndr), in questo istituto – dice un altro studente che preferisce restare anonimo – si sono verificati altri gravi episodi di bullismo". A quanto pare, insabbiati pure quelli.

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