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Covid 19

Modena, tensione e controlli nella pizzeria aperta di sera

Erano circa cinquanta i clienti identificati ieri sera da Guardia di Finanza e Polizia Locale di Modena all’interno della Pizzeria Regina Margherita, aperta non solo per l’asporto nonostante i divieti. Il locale, fra gli aderenti della prima ora all’iniziativa di protesta “Io Apro”, aveva già ricevuto sanzioni e adesso dovrà restare chiuso per cinque giorni.
A cura di Beppe Facchini
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Pizzeria aperta
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Erano circa cinquanta i clienti presenti ieri sera, sabato 30 gennaio, fra i tavoli della Pizzeria Regina Margherita di Modena, locale aderente fin da subito all'iniziativa "Io Apro", partita dai social e da alcuni esercenti di diverse zone di Italia, e già in precedenza sanzionato. Proprio per questioni di recidiva, al termine degli inevitabili controlli effettuati intorno alle 21 da Guardia di Finanza e Polizia Locale, la pizzeria è stata chiusa temporaneamente per cinque giorni. A confermarlo, con una foto su Facebook, è lo stesso titolare, Hermes Ferrari.

Durante i controlli non ci sono stati particolari momenti di tensione, anche se all'inizio diversi clienti hanno provato a far valere le proprie ragioni, parlando di illegittimità dei provvedimenti romani, di violazioni di diritti e di sussidi mai arrivati, fino a spingersi all'inesistenza della pandemia da Covid-19, come qualcuno dei presenti ha ipotizzato durante i colloqui con i controllori.

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"Sono in mano agli strozzini" è stato l'urlo di dolore lanciato dal gestore, confermando ad ogni modo il momento difficilissimo della categoria, che però non giustifica, sicuramente almeno di fronte alle forze dell'ordine che garantiscono il rispetto della legge, la decisione di aprire ai clienti le proprie attività, se non per il servizio da asporto. Per questo, dopo le prime proteste dei presenti, la loro identificazione è andata avanti per un paio d'ore, senza episodi ulteriormente spiacevoli e un verbale subito rilasciato al titolare, coi clienti andati via ordinatamente. Fra chi si è visto richiedere le generalità, anche persone provenienti da altre province e clienti che di fronte agli agenti si è presentata come medico, avvocato o comunque esperti di legge per professione e giornalista investigativo, tutti pronti a impugnare le sanzioni che certamente arriveranno anche agli avventori del locale.

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