Modena, operaio di 23 anni rifiuta di fare il tampone: il datore di lavoro spara colpo a salve
Tragedia sfiorata a Modena, dove un imprenditore cinese di 38 anni, titolare di un'azienda che lavora per il settore biomedicale, ha sparato un colpo a salve contro un suo dipendente, un operaio di origine afghana di 23 anni, che aveva rifiutato di sottoporsi a tampone per rilevare o meno l'infezione da Coronavirus. È successo, come scrive La Gazzetta di Modena, a Concordia sulla Secchia. Stando ad una prima ricostruzione dei fatti, il datore di lavoro, prima di riprendere il dipendente in azienda, voleva che il ragazzo si sottoponesse al test anti-Covid. Ma al rifiuto di quest'ultimo al suo rifiuto è scoppiata una lite, al termine del quale l'imprenditore ha preso una pistola e ha sparato un colpo a salve per intimorirlo.
Il 23enne aveva infatti già lavorato in precedenza per l'azienda, poi se n'era andato, mantenendo comunque dei rapporti. Nei giorni scorsi è tornato dal suo ex datore di lavoro per chiedere di essere di nuovo assunto. L'imprenditore ha accettato, ma a patto però che si sottoponesse a un tampone. Al suo rifiuto è nata una furibonda lite, dopo la quale il 38enne ha impugnato una pistola scacciacani. L'operaio ha chiamato i carabinieri della compagnia di Concordia che hanno denunciato il titolare dell'azienda per minaccia aggravata. I militari hanno provveduto a sequestrare la pistola e le munizioni. In Emilia Romagna ci sono 117 nuovi casi di Covid-19 in più rispetto a ieri, con 6.132 tamponi,, di cui 57 asintomatici. Proprio a Modena e provincia, su 10 nuovi casi, quattro sono di ritorno da altre regioni italiane (di cui due dalla Sardegna), due sono di rientro dall'estero (Islanda e Ucraina), uno è un contatto di un positivo già noto mentre i rimanenti tre hanno effettuato il tampone per presenza di sintomi.