Modena, nel riso finisce il colchico d’autunno scambiato per zafferano: famiglia si salva

Tre persone residenti nella provincia di Modena sono finite in ospedale per un avvelenamento da colchicina. Esattamente come accaduto nei giorni scorsi a due sfortunati coniugi di Cona, anche loro hanno scambiato una pianta velenosa per zafferano e l’hanno usata per insaporire un risotto. Protagonisti di questa storia, fortunatamente a lieto fine, sono un padre di cinquantanove anni, una madre cinquantottenne e il figlio ventiseienne, tutti residenti nel Modenese. I tre hanno raccolto la pianta di colchico autunnale nei boschi di San Clemente, frazione di Monterenzio nel Bolognese, e credendo fosse commestibile l’hanno usata per cucinare. Mercoledì si sono rivolti al Pronto Soccorso del Policlinico di Modena lamentando sintomi da gastroenterite. Sono stati quindi ricoverati in Osservazione Breve Intensiva e fortunatamente ora stanno bene e sono tornati a casa. Ai tre pazienti è stata effettuata una lavanda gastrica e somministrato carbone vegetale.
Il tragico precedente dei due coniugi di Cona – La pianta del colchico d'autunno è molto simile a quella di zafferano e la famiglia modenese non è la prima ad aver compiuto l’errore. Proprio nei giorni scorsi una simile e drammatica storia ha visto protagonisti due anziani coniugi veneziani. I due, in vacanza in Trentino, avevano raccolto la pianta velenosa e poi, come in questo caso, l’avevano usata per cucinare un risotto. Il marito, un uomo di settanta anni, è morto il primo di settembre mentre la moglie si è spenta il 18 settembre al termine di una lunga agonia. “Il Colchicum autunnale – ha spiegato il dottor Antonio Luciani, Direttore del Pronto Soccorso del Policlinico – è un’erba velenosa altamente tossica che, come dice il nome, è diffusa in questa stagione. Non bisogna toccare né il fiore né la pianta”.