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Modena, la bimba eroe: a soli tre anni salva la vita al papà ferito in casa

Lucrezia ha visto il padre privo di sensi a terra, non si è persa dʼanimo: è corsa al piano di sopra per chiamare aiuto. Ed ora papà Simone ha deciso di raccontare l’emozionante storia e ringraziare nuovamente il suo piccolo “angelo custode”.
A cura di B. C.
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“È il regalo di compleanno più bello della mia vita, anche il più incredibile, inatteso: mia figlia di appena tre anni e mezzo mi ha salvato la vita: ha visto che ero per terra svenuto, privo di conoscenza e senza pensarci un attimo, senza piangere, senza avere paura ha aperto la porta di casa, ha fatto una rampa di scale, è salite al piano di sopra e ha suonato ad una nostra vicina. E, in modo ‘serio e professionale’ ha detto alla signora: ‘Il mio papà si è fatto male e non sta bene, scendi un attimo con me che ti faccio vedere’ e così, grazie a lei, sono scattati i soccorsi”. Sono parole che toccano davvero il cuore quelle di Simone Paradiso, pisano di origine, ma residente a Modena, nel descrivere quel gesto così semplice, ma altrettanto importante compiuto dalla sua figlioletta Lucrezia. Se l’uomo può ancora raccontarle, seppur ancora con qualche difficoltà dati postumi della tremenda botta in testa che ha ricevuto domenica mattina, è solo grazie a lei. “Anche oggi a scuola – spiega l’uomo alla Gazzetta di Modena- mia figlia non vedeva l’ora di raccontare cosa aveva fatto a i suoi compagni di asilo, insomma per lei è stato come un cartone animato che si era avverato, dove lei era la protagonista”.

I fatti risalgono appunto a tre giorni fa. Sono le 11 del mattino di domenica. La moglie di Simone è a lavorare, l’uomo è da solo in casa con la bimba. L’uomo decide di svolgere un po’ di faccende domestiche proprio nella stanzetta dove dorme beatamente la figlia. Apre un armadio e comincia a depositavi della biancheria quando improvvisamente si stacca un grosso sportello collegato a delle mensole che arredano la parte superiore del letto. C’entra in testa Simone che immediatamente crolla al suolo e perde i sensi. “Ho sentito una botta terribile dietro alla testa e alla nuca e poi mi si è spento tutto, ho perso i sensi. Ero svenuto, ero per terra sul pavimento della stanza. Mi sono ripreso solamente quando ero in ambulanza, perché il rumore forte delle sirene mi aveva come svegliato. Quello che so è perché me l’hanno raccontato. Mia figlia stessa, quando poi è venuta a trovarmi in ospedale, mi ha spiegato dicendomi con orgoglio ‘vedi, devi ringraziare il tuo supereroe…’”.

Mi hanno raccontato che mia figlia – prosegue – ha aperto la nostra porta di casa, che è pure pesante perché blindata ed è andata al piano di sopra, facendo le scale per poi suonare alla vicina. la conosceva perché è la nostra padrona di casa. Non ha sbagliato porta, non piangeva, non gridava: ha semplicemente suonato e avvertito”.

Il racconto della vicina è emozionante: “Sì, ho sentito suonare, ho aperto e mi sono vista davanti questo frugoletto biondo, questa piccolina che mi guardava dal basso in alto e che mi ha detto semplicemente: “Il mio papà non sta bene, si è fatto male, vieni giù con me che ti faccio vedere”. Mi ha preso per mano e sono scesa, ho chiamato anche mio marito e appena siamo entrati nella loro casa ho visto Simone steso per terra svenuto e immobile. E abbiamo chiamato il 118 e ho avvisato la mamma, che era lavorare nel Reggiano e che sarebbe rientrata solo di sera”.

E così, grazie a lei, sono scattati i soccorsi e l'uomo è stato portato in ospedale. In tutto ciò Lucrezia non era per niente impaurita, nonostante il via vai di medici e infermieri del 118, tra barelle e ambulanza. “Anzi – ha detto il papà – seguiva ed era come se partecipasse al soccorso. Anche in ospedale, quando mi ha visto con i tubi e le apparecchiature, non era per nulla intimorita”.

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