Modena: donna picchiata a morte, fermato il compagno
Una donna polacca è stata ritrovata riversa in un lago di sangue nell'appartameno in cui vivea a Modena. La vittima è stata brutalmente picchiata, al punto di perdere la vita per le percoss ricevute. I Carabinieri hanno fermato il convivente della 39 enne, Umberto Musso, di 58 anni. L'uomo, di origini campane, avrebbe chiamato il 118 una volta ricasato, poiché avrebbe visto la partner che giaceva in un lago di sangue. Edyta Kozakievwic era nuda al momento del ritrovamento e aveva il volto tumefatto. Musso vive da venti anni nella cittadina emiliana, dove la giovane uccisa ieri era giunta da poco tempo. Non si era ancora inserita pienamente nella città, per questo era in cerca di una prima occupazione.
La Kozakievwic, pertanto, viveva con il suo compagno nella periferia modenese. Per l'omicidio della donna sono stati ascoltati i vicini ma anche lo stesso Musso, verso il quale è scattato un provvedimento di fermo disposto dal pubblico ministero Giuseppe Bernardi Tibis. I Carabinieri hanno avviato le indagini sulla morte della cittadina polacca: tra i principali indiziati c'è, appunto, il convivente. Il corpo della donna sarà sottoposto ad esami autoptici, i quali riveleranno con più precisione le reali cause del decesso. L'autopsia sarà fornita dall'Istituto di Medicina Legale di Modena. Musso si dichiara innocente, anche se per gli inquirenti sostengono che, secondo una prima ipotesi investigativa, sarebbe stato proprio l'uomo a commettere l'efferato delitto. Gli agenti, infatti, hanno dichiarato che la morte della donna non è stata naturale ma è dipesa dalle violenze che ha subito nella colluttazione con l'assassino e che "proprio l'efferatezza del delitto e le precarie condizioni in cui l'uomo teneva la donna costringendola segregata in casa, in completa soggezione, hanno spinto a stringere velocemente il cerchio intorno all'uomo". Non si esclude, inoltre, che l'uomo possa stato essere aiutato da un complice.