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Modena, arrestato uno dei tre latitanti per l’omicidio del 16enne accoltellato al parco

Arrestato un 17enne pakistano che è gravemente indiziato per la morte di Muhammad Arham, 16 anni, accoltellato il 31 marzo al parco Novi Sad di Modena. Era stato latitante per mesi, poi i Carabinieri lo hanno rintracciato. Sono ancora ricercati due connazionali maggiorenni.
A cura di Luca Pons
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Alcuni frame della rissa al Novi Sad
Alcuni frame della rissa al Novi Sad

I Carabinieri del nucleo investigativo di Modena ieri notte hanno rintracciato e arrestato un minorenne pakistano di 17 anni. Su richiesta della Procura, è stata applicata per lui la custodia cautelare in carcere: a deciderlo il Gip del Tribunale per i minorenni di Bologna. Si tratta, secondo gli inquirenti, di uno dei giovani che il 31 marzo avevano accoltellato e ucciso un 16enne pakistano, Muhammad Arham detto Tagi, durante una rissa nel parco Novi Sad di Modena.

Già da diversi giorni, hanno riportato i Carabinieri, si era attivato nelle ricerche anche il Servizio per la cooperazione internazionale di polizia. Alla fine, il classe 2006 arrestato ieri è stato trovato non molto lontano da casa: alle 22.30, dopo mesi di latitanza, è stato fermato  nei pressi della stazione dei treni di Modena.

I militari hanno fatto sapere che c'è stata una "prolungata e articolata attività d'indagine" per riuscire a rintracciare il ragazzo, che è "gravemente indiziato" per omicidio e tentato omicidio, oltre a porto abusivo di oggetti atti ad offendere. Nella rissa in questione non era solo morto Muhamman Arham, che aveva raggiunto l'Italia per iniziare una nuova vita con i genitori. Erano stati feriti anche altri due giovani, uno di 18 e l'altro di 22 anni. Secondo la ricostruzione fatta pochi giorni dopo l'evento, la lite sarebbe partita per una vendetta o rivalità non meglio identificata.

Le indagini proseguiranno, anche perché sono ancora ricercati altri due connazionali, maggiorenni, del ragazzo arrestato ieri sera. Subito dopo la rissa che era sfociata nell'omicidio e nei due ferimenti, i tre erano apparentemente fuggiti da Modena. A incastrarli era stato un video girato da un testimone con lo smartphone. Per tutti e tre erano partiti dei decreti di fermo, ma dopo alcuni giorni in cui era diventato chiaro che non si sarebbero presentate le ricerche si erano allargate a tutta Italia e i giovani erano stati dichiarati latitanti.

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