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Modena: 60 ragazzine si scambiano foto nude su Whatsapp. La chat finisce sul web

Il gruppo WhatsApp voleva essere una sorta di diario “segreto” collettivo tra un gruppo di minorenni di Modena e Reggio Emilia, ma è diventato lʼincubo delle adolescenti quando un fidanzatino ha diffuso le immagini hot in Rete.
A cura di Biagio Chiariello
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Era una sorta di gioco di gruppo, virtuale, su una chat di WhatsApp dove una sessantina di ragazzine pubblicava centinaia di foto nude o seminude in casa, e video con momenti di autoerotismo. Un gioco che però ora rischia di diventare un incubo. Come riportato su Il Resto Del Carlino, il fidanzato di una delle adolescenti avrebbe rubato e diffuso l’archivio e le immagini sono finiti sul web. È quanto accaduto a ragazze iscritte alle scuole superiori di Modena, qualcuna reggiana. Le adolescenti avrebbero condiviso gli scatti osé per tutta l’estate. Nelle loro chat avrebbero condiviso centinaia di contenuti:

Forse tra le giovani era sorta una complicità particolare, in cui il gusto del proibito è diventato contagioso, una confidenza collettiva. Forse volevano dimostrare a se stesse, in una specie di gara, quanto fossero belle o disinibite con i fidanzatini: “Sono sdraiata nel letto. Accontentami”, è scritto sulla foto di una di loro, senza veli. Ma qualcuna ha tradito la fiducia del gruppo, e passato tutto quel materiale a qualche amico o fidanzatino, che lo ha catalogato sul proprio computer in cartelle, con nome e cognome di ognuna delle ragazze. E quelle foto hanno cominciato a circolare tra i ragazzi, nei giorni scorsi, di una scuola modenese, su WhatsApp.

Così le minorenni hanno scoperto che le loro foto sono finite su Internet, suddivise in cartelle con nomi e cognomi. Uno dei fidanzatini si è rivolto all’associazione eanti pedofilia ‘La Caramella buona’, che ha poi avvertito la polizia postale. Le indagini potrebbero partire a breve. Anche se è complicato trovare la collaborazione di tutte le adolescenti coinvolte. Molte infatti hanno paura di raccontare ai genitori l’ingenuità commessa. “La rete è setacciata da pedofili e maniaci in cerca di immagini di bambini e ragazzini che non esitano a scaricare, scambiarsi e vendere”, afferma Roberto Mirabile, presidente dell’associazione, che lancia un appello alle ragazze: “Sono riconoscibili e rischiano di essere contattate e ricattate da gente senza scrupoli. Meglio prendersi una sgridata dai genitori e magari qualche sonora punizione, ma coinvolgere la polizia per l’avvio di indagini e accorgimenti che possano tutelarle”.

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