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Monte Sagro, il mistero del cadavere senza testa e senza braccia: aveva delle lettere

Un gruppo di escursionisti, mentre stava camminando lungo un sentiero sul Monte Sagro, sulle Alpi Apuane, ha trovato il cadavere in avanzato stato di decomposizione. La squadra mobile: “Corpo forse dilaniato da animali selvatici”.
A cura di Redazione
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Mistero sul Monte Sangro. Un cadavere senza testa e in avanzato stato di decomposizione è stato rinvenuto la scorsa settimana da un gruppo di escursionisti in località Foce Luccica, presso la Casa dei Pisani sul versante massese del Monte Sagro, sulle Alpi Apuane, in provincia di Massa Carrara, in Toscana. Al corpo manca anche un braccio e parte del bacino. Non è possibile capire al momento se si tratti di un uomo o di una donna, né di quale nazionalità sia.

Alla squadra Mobile non risultano casi di smarrimento irrisolti sul territorio provinciale. "Non si tratta di un escursionista – ha detto il dirigente della squadra mobile Antonio Dulvi Corcione – perché i resti degli abiti ritrovati non sono compatibili con quelli di una persona che stava camminando per sentieri di montagna. Non si esclude che il corpo possa essere stato dilaniato da animali selvatici; era lì da oltre sei mesi".

La chiave del giallo potrebbe essere in alcune lettere sgualcite dal tempo, con l’inchiostro sbiadito che nasconde i dettagli. È tutto quello che hanno gli agenti della squadra mobile di Massa per capire di chi sia quel cadavere trovato senza testa. Senza documenti. Senza testa. Senza una denuncia di scomparsa che aiutasse a ricostruire l’accaduto. Solo alcune lettere, appunto, trovate nelle tasche dei vestiti putridi. Alcune scritte a mano, altre al computer. Tutte sbiadite.

“Sono diversi mesi che quelle lettere sono sotto le intemperie del tempo, quindi è normale che siano illeggibili – spiega il dirigente della squadra mobile di Massa, Antonio Dulvi Corcione – ma dovremmo riuscire a ricostruirne buona parte del contenuto. E da qui capire chi sia quella persona. In genere – spiega il dirigente – quando una persona si suicida, lascia tracce. Una lametta se si taglia le vene, ad esempio. O flaconcini, se ingioia farmaci. In questo caso non abbiamo trovato nulla che ci facesse pensare a un suicidio”.

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