Mirko, ucciso a 19 anni per aver difeso la mamma: ergastolo e isolamento diurno per l’ex della donna
Ergastolo e 4 mesi in isolamento diurno, quattro in meno di quanto chiesto dalla pm Giovanna Morra. È questa la sentenza pronunciata nel pomeriggio dalla Corte d'assise di Cagliari nei confronti di Masih Shaid, pakistano di 31 anni, accusato di aver ucciso Mirko Farci, il figlio 19enne della sua ex compagna Paola Piras, che era intervenuto per salvare la donna dalla sua furia.
L'imputato era presente alla lettura della sentenza, il volto coperto da una mascherina anti-Covid. Al termine di una camera di consiglio durata poco più di due ore e mezza i giudici hanno ritenuto che l'imputato, difeso dall'avvocato Federico Delitala, abbia commesso un omicidio premeditato, ma hanno fatto cadere l'aggravante dei maltrattamenti che era stata contestata dalla pm Giovanna Morra.
Poco prima della sentenza aveva testimoniato in aula proprio la mamma della giovane vittime, che ha raccontato di non ricordare nulla di quel giorno di maggio del 2021.
"I miei ricordi si fermano ad almeno sei mesi prima, credo sia il trauma a farmi dimenticare. Non potrei sopportare altrimenti", ha detto Paola, sollecitata dal presidente della Corte Giovanni Massidda.
L'ex compagno Masih Shahid, che era già stato allontanato dalla donna e dai figli per maltrattamenti, la colpì con 18 coltellate prima di accanirsi sul giovane e ucciderlo. A causare la morte del ragazzo due coltellate profonde al torace, una delle quali ha perforato un polmone.
Il 19enne, che stava studiando per diventare cuoco, aveva provato a difendere nella sua casa di Tortolì la mamma dall'aggressione dell'ex compagno facendole scudo con il proprio corpo.
La donna, 50 anni, è riuscita a salvarsi ma è rimasta in coma per settimane, poi è stata ricoverata per due mesi nell’ospedale di Lanusei prima di guarire.