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Miriam, uccisa perché voleva avere indietro tutti i pezzi del cadavere della figlia

È stata uccisa nella sua casa Miriam Rodríguez Martínez, la donna che è diventata famosa per avere lottato con tutte le sue forze alla ricerca della verità sulla sparizione di sua figlia in Messico e che ne ha ritrovato una parte del corpo e ha fatto arrestare i suoi assassini. Da tempo chiedeva giustizia e anche tutti i pezzi del corpo della figlia.
A cura di Giulio Cavalli
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Alla fine è stata uccisa Miriam Rodríguez Martínez, la donna messicana che per buona parte della vita ha lottato per sapere la verità su sua figlia, scomparsa nel 2012 dopo essere caduta nelle mani del cartello di droga Zetas. Miriam era diventata il simbolo della pervicacia con cui una madre può arrivare ad avere giustizia e quando ha ritrovato la tomba illegale in cui era stata sepolta e ha fatto arrestare i membri della banda il suo impegno era continuato alla guida di un gruppo di ben 600 famiglie impegnate nella ricerca dei propri figli.

Il governo messicano aveva più volte assicurato che tutti i membri della banda erano stati arrestati ma quando nello scorso marzo uno degli Zetas era riuscito ad evadere alla donna e al marito erano arrivate parenti intimidazioni tra cui un tentato rapimento ai danni del marito (sventato grazie alle forze dell'ordine) e numerose minacce. Miriam Rodríguez Martínez già da tempo lamentava di non essere abbastanza protetta dal governo. E ora è morta. Uccisa nella sua abitazione.

A Miriam non bastava avere trovato la figlia e fatto arrestare i suoi assassini. Agli amici più cari raccontava di avere avuto solo il cadavere incompleto e di voler "trovare tutti i pezzi" e aiutare anche le altre famiglie ad avere giustizia. Sono in pochi, lì, a credere di poter ottenere davvero risposte dalle forze governativa.

Da parte sua il procuratore Irving Barrios ha invece assicurato che la famiglia della donna era "in perfette condizioni di sicurezza".

"Miriam aveva un carattere molto forte, premuroso e allegro" ha raccontato alla BBC Graciéla Perez, un'amica. Negli ultimi 10 anni la guerra tra i cartelli di droga ha provocato in Messico decine di migliaia di morti. Secondo l'Istituto internazionale per gli studi strategici (IISS) almeno 23.000 persone sono morte in Messico in conflitto armato nel 2016, per la guerra tra i cartelli.

Il governo ha smentito. Lo stesso governo che dice che Miriam era abbastanza protetta. Lo stesso governo che almeno dal 2006 promette una lotta dura ai cartelli di droga.

E intanto Miriam è morta. Perché cosa, la verità. E forse proprio per questo qualcuno vorrebbe risparmiarla.

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Autore, attore, scrittore, politicamente attivo. Racconto storie, sul palcoscenico, su carte e su schermo e cerco di tenere allenato il muscolo della curiosità. Collaboro dal 2013 con Fanpage.it, curando le rubriche "Le uova nel paniere" e "L'eroe del giorno" e realizzando il format video "RadioMafiopoli". Quando alcuni mafiosi mi hanno dato dello “scassaminchia” ho deciso di aggiungerlo alle referenze.
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