“Mio papà morto di Covid all’ospedale Molinette: il 118 ci disse che portarlo lì era rischioso”
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Marco Sandiano, suo figlio, continua a ripetere una parola: "Dubbio". Il dubbio che si sia contagiato in ospedale, che per lui "è forte", perchè quando viene portato al Pronto Soccorso dell'Ospedale Molinette di Torino suo padre sta male, ma non è positivo al Covid-19.
Due tamponi negativi
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Appena arrivato il 29 marzo, come da prassi Francesco Sandiano viene esaminato e vengono effettuati due tamponi, entrambi negativi, e una tac con liquido di contrasto. Tutti gli esami puntano verso una diagnosi ben precisa, una polmonite batterica localizzata nel polmone destro.
Francesco viene ricoverato in geriatria, dove ogni giorno i suoi familiari chiamano per assicurarsi delle sue condizioni. Certo ha 82 anni, la cura sarà lunga, dicono i medici del reparto, ma ha buone possibilità di cavarsela.
Poi Federica Sandiano, una delle sue nipoti, chiama il reparto il 4 aprile. In quel momento suo nonno non è più in geriatria, non sanno dirgli dove sia. Nello stesso momento suo padre Marco viene contattato dalla Direzione Sanitaria delle Molinette.
La telefonata che non avrei mai voluto ricevere
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Dalla Direzione gli comunicano che suo padre Francesco è stato spostato di reparto. Adesso si trova al Covid1. E' stato effettuato un terzo tampone che dà esito positivo. La saturazione è bassa, il papà giunge in reparto in condizioni difficili.
"Arriva la telefonata che non avrei mai voluto ricevere" – racconta Marco Sandiano, cui trema la voce quando ricorda i fatti – "Ho chiesto se si fosse positivizzato in ospedale, ma sulle prime negano tutto. Cito i due tamponi, li incalzo e si lasciano sfuggire che potrebbe essere successo"
Marco Sandiano ha un motivo per insistere, non soltanto per capire se suo padre è stato contagiato lì in ospedale, ma anche perchè a casa c'è anche sua madre, anche lei 82 anni, che ha seguito il marito Francesco fino a quando è stata a casa. Se si fosse contagiato prima di andare in ospedale anche lei sarebbe in pericolo.
Non riesce ad ottenere risposta e nessuno si muove per farle un tampone. "Il dubbio rimane" dice Marco Sandiano.
In ospedale è rischioso
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"Provo molta amarezza" – dice Marco – "non soltanto per la morte di un genitore, ma anche perchè la struttura sanitaria del Piemonte non era pronta a questa emergenza. Mancavano materiali, forse le persone preposte a dirigere il sistema non erano abbastanza preparate".
Suona come una terribile profezia quella del 118, che quando è stato chiamato per portare Francesco in ospedale aveva cercato di farli desistere. "E' rischioso in ospedale" – hanno detto a Marco Sandiano, ma non si poteva fare altrimenti, non era più possibile prendersi cura di Francesco a casa.