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“Mio nonno nazista ordinò la strage di San Polo, chiedo perdono”: la rivelazione di una giornalista tedesca

La giornalista tedesca Laura Ewert, intervenendo pochi giorni fa durante una conferenza sulle stragi naziste, è scoppiata in un pianto commosso dopo aver raccontato di aver scoperto quasi per caso che fu suo nonno a dare l’ordine ai militari tedeschi in ritirata di compiere la strage di San Polo. Nell’eccidio, avvenuto il 14 luglio del 1944, morirono 78 persone.
A cura di Eleonora Panseri
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Laura e il nonno Wolf Ewert
Laura e il nonno Wolf Ewert

Si chiama Laura Ewert la giornalista tedesca che pochi giorni fa, sabato 6 luglio, è scoppiata in un pianto commosso dopo aver raccontato di aver scoperto quasi per caso che fu suo nonno a dare l'ordine ai militari tedeschi in ritirata di uccidere 78 persone il 14 luglio del 1944 a San Polo, frazione di Arezzo.

L'eccidio avvenne due giorni prima della liberazione della città. Sabato, a Civitella in Valdichiana, durante un convegno, dal titolo "Le stragi dimenticate”, la giornalista, nipote del colonnello Wolf Ewert, che ordinò la strage di San Polo, è intervenuta in videoconferenza.

“Qualche anno fa ho scoperto per caso, viaggiando in Toscana, attraverso una pagina di Wikipedia, che non lontano da Civitella, a San Polo, mio nonno ha commissionato terribili crimini di guerra", ha raccontato la donna.

Insieme ai propri uomini e superiori, il tenente, consapevole del fatto che di lì a poco avrebbero perso il controllo della zona, ordinò il massacro, in cui vennero uccise 78 persone, partigiani e tanti civili, compresi bambini, donne e anziani.

Laura Ewert ha spiegato durante il convegno, dove erano presenti anche lo storico Carlo Gentile e i giornalisti tedeschi Udo Gumpel e Christiane Kohl, che hanno lavorato a lungo sulle stragi di Civitella, San Polo e Sant'Anna di Stazzema, di aver scoperto per caso la storia di suo nonno. Una storia che la riempie di "tristezza, dolore e vergogna", ma che adesso è intenzionata a raccontare al figlio, agli amici e sul giornale in cui scrive.

In più, la donna ha annunciato che verrà in Italia questa domenica, 14 luglio, ad Arezzo in occasione dell'80esimo anniversario della strage per chiedere perdono ai discendenti delle persone uccise che, peraltro, furono costrette, come raccontato durante il convegno, a scavarsi la fossa prima di essere uccisi. Ewert non ha retto all'impatto emotivo causato dal racconto e dalle immagini e ha chiuso il collegamento piangendo a dirotto.

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