Riceviamo e pubblichiamo la storia di una nostra lettrice:
"Salve Fanpage, mi chiamo Natalia e scrivo da Parma per parlare di ingiustizia, storia, famiglia, memoria. La storia che vi propongo, non è la mia.
È quella di mio nonno, sopravvissuto al campo di sterminio di Dachau e deceduto purtroppo qualche anno fa. Prima di andarsene, dopo 70 anni di silenzio, ha deciso di lasciare a me la testimonianza di quanto ha vissuto. Non solo il dolore, l'abominio e la crudeltà, ma anche e soprattutto la forza, il coraggio e l'amore. I testimoni del più grande abominio mai esistito, se ne stanno andando tutti, uno dopo l'altro. Per questo motivo, e per fare in modo che la storia di mio nonno potesse essere d'esempio, lasciando traccia e memoria nella storia di quanto accaduto, ho deciso, con il suo aiuto, di scrivere il libro: "Giovanni Reverberi, Dachau N°142227".
Una storia di dolore indicibile, ma anche di riscatto e di forza. Ancora oggi esistono i negazionisti, chi sostiene che queste atrocità non siano mai esistite o che siano state tutt'altro rispetto a quanto viene raccontato. E questa ritengo sia un ulteriore abominio. Vorrei far arrivare questo messaggio a quante più persone è possibile e far sì che nessuno non dimentichi mai, e che si sappia la "vera" verità. Fareste non un regalo a me, ma a mio nonno e a tutti coloro che in quei campi hanno lasciato la vita e a chi, tornato a casa, ha dovuto convivere con i demoni del nazismo".
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