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Minzolini condannato a 2 anni e sei mesi per l’uso improprio di carte di credito

Assolto in primo grado lo scorso anno dall’accusa di peculato per uso improprio della carta di credito aziendale, l’ex direttore del Tg1 è stato condannato in Appello con l’interdizione dai pubblici uffici.
A cura di Biagio Chiariello
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Il direttore del TG1

Augusto Minzolini è stato condannato dalla terza Corte d’Appello di Roma a 2 anni e 6 mesi con l'interdizione per lo stesso periodo dai pubblici per l’accusa di peculato continuato per aver utilizzato in modo improprio la carta di credito aziendale. La sentenza ribalta quella del 14 febbraio dello scorso anno quando l'ex direttore del Tg1 l 14 febbraio del 2013 Minzolini, al termine del processo di primo grado, era stato assolto con la formula "perché il fatto non costituisce reato". Nello specifico l'accusa era quella d'aver superato in 14 mesi il budget messo a sua disposizione dall'azienda. Parte dell'accusa si concentrava su una serie di pranzi per i quali Minzolini non avrebbe presentato i giustificativi. C'è da sottolineare che la somma contestata, circa 65mila euro, è stata completamente rimborsata alla Rai. Tra le spese contestate un weekend alle terme di Saturnia da 550 euro a notte in “grand suite” (qualche giorno prima il direttore del centro termale era stato ospite del Tg1). E poi vari viaggi in giro per il mondo, da Istanbul a Londra, passando per Praga a Marrakesh. Per Minzolini, oggi senatore di Forza Italia, il pg aveva chiesto due anni di reclusione.

Il commento degli avvocati di Minzolini

"È una sentenza che ci lascia interdetti. Alla lettura delle motivazioni valuteremo il ricorso in cassazione". Così i difensori di Augusto Minzolini, gli avvocati Fabrizio Siggia e Franco Coppi, commentano la sentenza di condanna per l'ex direttore del Tg1. In aula i due penalisti avevano sostenuto che la carta di credito aziendale fosse "un mezzo di pagamento agevolato assegnato a Minzolini dalla direzione generale della Rai senza dover attendere il rimborso delle spese sostenute nel suo ruolo di direttore del telegiornale" Per la difesa del senatore di FI "non c'era nessuna indicazione nel regolamento su come giustificare e rendicontare le spese, lo prova il fatto che per 18 mesi la rai non ha avuto nulla da ridire sulle ricevute spedite per il rimborso".

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