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Per piacere, ministro, moderi le parole. Non dica agli studenti italiani cose del tipo: «Siate ribelli, non accettate le cose come sono. Cambiate questo mondo, è lì che vi aspetta». Lei non è Steve Jobs. E non è il professor Keating de “L'attimo fuggente”. Lei, signora Carrozza, è il ministro all'Istruzione di un Paese che consente lezioni in scuole che cadono a pezzi, che non finanzia la ricerca se non con pochi spiccioli, che riduce le intelligenze alla disperata fuga all'estero. Un Paese fatto di baroni universitari e facoltà a numero chiuso, un Paese che in questi anni ha represso violentemente le proteste studentesche. Quindi prima di parlare di ribellione, si fermi. Si guardi intorno. E ringrazi che qui in Italia le ribellioni le fanno solo in tv. O su Facebook.
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