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Minaccia la moglie e la perseguita: arrestato 43enne. Era già stato condannato per lo stesso reato

Un uomo di 43 anni residente nel Catanese è stato posto agli arresti domiciliari per atti persecutori nei confronti della moglie. L’uomo era già stato condannato per lo stesso reato, ma questo non gli aveva impedito di continuare a minacciare la moglie. La donna è stata aiutata da un’amica a denunciare.
A cura di Gabriella Mazzeo
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È stato messo agli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico un 43enne di Catania accusato di atti persecutori nei confronti della moglie. L'uomo era già stato condannato per questo reato e la sentenza era passata in giudicato lo scorso aprile.

Nonostante tutto, però, il 43enne avrebbe continuato a perseguitare la compagna. A segnalare il tutto alle autorità, è stata un'amica della vittima che aveva assistito all'ennesima aggressione.

La donna aveva confidato all'amica che il 43enne l'aveva perfino minacciata di toglierle i figli minorenni, accusandola di avere una "relazione con un tossico".

Nulla di tutto questo sarebbe stato vero, stando anche a quanto raccontato dall'amica della vittima, colei che per prima ha segnalato alle forze dell'ordine le continue persecuzioni e le aggressioni.

Le violenze, infatti, non si erano mai interrotte. Stando anche a quanto raccontato dall'amica della vittima, le minacce da parte del marito erano andate avanti ed erano diventate sempre più insistenti e terrificanti. La situazione aveva spinto la donna a vivere una quotidianità basata sul terrore, tanto che la vittima aveva ridotto all'osso le uscite dalla sua abitazione.

Dopo una breve fase di indagini, i carabinieri di una Stazione nel Catanese hanno disposto per il 43enne i domiciliari con conseguente applicazione del braccialetto elettronico per monitorare i suoi spostamenti ed evitare che possa lasciare il luogo di carcerazione.

La vittima, invece, resta insieme ai due figli minorenni. Stando a quanto noto, aveva già sporto in denuncia in passato nei confronti del marito, portandolo in tribunale per lo stesso reato. L'uomo era anche già stato condannato con una sentenza passata in giudicato lo scorso aprile che però non gli aveva impedito di continuare le minacce, rincarando la dose e arrivando in più di un'occasione ad aggredire la moglie, madre dei suoi figli.

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