video suggerito
video suggerito

Minacce di morte scritte col sangue a pm e giudice antimafia, a Lecce scatta la scorta rafforzata

La giudice del tribunale di Lecce Maria Francesca Mariano e la Pm della Dda Carmen Ruggiero avevano chiesto e disposto le misure di custodia cautelare nell’ambito di un’inchiesta per associazione mafiosa che riguarda esponenti della Sacra corona unita del Brindisino.
A cura di Antonio Palma
14 CONDIVISIONI
Immagine

Una lettera di minacce firmata col sangue è stata recapitata alla giudice del tribunale di Lecce Maria Francesca Mariano, con avvertimenti indirizzati anche alla Pm della Dda Carmen Ruggiero. L’episodio, che risale ai giorni scorsi, ha messo in allarme le autorità che hanno deciso di rafforzare le misure di sicurezza per procuratrice antimafia e giudice. A seguito della segnalazione della lettera, infatti, è stato convocato d’urgenza e si è riunito il comitato per l’ordine e la sicurezza in Prefettura, che ha stabilito il rafforzamento delle misure di protezione per entrambe.

Le due magistrate di Lecce erano già finite nel mirino di sconosciuti con lettere di minacce esplicite di morte arrivate nel settembre scorso che avevano portato a una prima sorveglianza attiva per loro da parte delle forze dell’ordine. Le precedenti lettere erano partite dal carcere ed erano state bloccate subito dai poliziotti della penitenziaria.

Immagine

Ora la nuova lettera, simile nei contenuti espliciti ma ancora più macabra perché firmata col sangue. La lettera era composta da due fogli manoscritti in cui il mittente ribadisce il desiderio di vederla uccisa. Nello scritto viene minacciata di morte non soltanto la giudice Maria Francesca Mariano, a cui era destinata, ma anche la sostituta procuratrice della Direzione distrettuale antimafia Carmen Ruggero, a capo dell’inchiesta Wolf che ha portato all'arresto di numerose persone ritenute legate ai locali clan mafiosi.

Ruggiero e Mariano infatti sono i pm e giudice che hanno rispettivamente chiesto e disposto le misure di custodia cautelare nell’ambito di un’inchiesta per associazione mafiosa che riguarda esponenti della Sacra corona unita del Brindisino. Le indagini sulla lettera, coordinate dai loro colleghi della Procura di Potenza e affidate i carabinieri, sono già in corso con le ipotesi di reato di minacce aggravate. Le indagini si stanno indirizzando proprio nell’ambito degli ambienti della criminalità organizzata.

14 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views