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Minacce a Radio Siani, arrestato pregiudicato

Un pregiudicato ubriaco fa irruzione nella sede di Radio Siani, l’emittente web dedicata alla memoria del giornalista del Mattino ucciso dalla malavita napoletana per un suo articolo. Dopo le minacce, l’uomo è stato tratto in arresto.
A cura di Alessio Viscardi
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I giovani attivisti anti-camorra di Radio Siani -presidio di legalità con sede in un bene confiscato all'ex-Ras camorrista di Ercolano, Giovanni Birra- sotto il tiro della malavita. Nella serata di venerdì scorso, un pregiudicato ha fatto irruzione nello stabile durante la visita di una scolaresca di Taranto. L'uomo ha insultato e minacciato i presenti, per poi essere arrestato poco dopo.

L'uomo con precedenti penali ha insultato ripetutamente i giovani affacciati al balcone dell'appartamento dove ha sede Radio Siani, sottratto alla camorra e restituito alla legalità. Non ricevendo risposta, il pregiudicato è riuscito a entrare nella sede della radio, in quel momento affollata di bambini. Per fermarlo, è intervenuta una terza persona. Secondo quanto scrivono sul sito di RadioSiani i giovani, l'uomo avrebbe gridato: "Guarda sti scemi, fanno parte dell'antiracket… vi devo uccidere tutti".

I carabinieri della tenenza di Ercolano sono prontamente intervenuti e hanno tratto in arresto l'aggressore. La giornalista Amalia De Simone, direttore dell'emittente web dedicata alla memoria di Giancarlo Siani, scrive: "Non siamo preoccupati, i carabinieri come sempre, ci hanno tutelati. Il personaggio che ci ha minacciati ha avuto ciò che meritava, tra l'altro era da poco stato scarcerato. Abbiamo denunciato l'accaduto perché nessuno deve permettersi di pensare di poter fare o dire ciò che vuole in qualsiasi momento contro i ragazzi di Radio Siani impegnati quotidianamente sul territorio in battaglie per la diffusione della cultura dell'antimafia e della legalità".

Non si fermano, però, i progetti di Radio Siani come la trasmissione dei processi di camorra, soprattutto quelli riguardanti gli intrecci tra "colletti bianchi, servizi segreti e clan dei Casalesi" e una collaborazione con la testata fanpage.it per la realizzazione di inchieste giornalistiche sulla camorra.

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